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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Implantologia non invasiva o mininvasiva: la tecnica flapless

Una delle ragioni che spinge migliaia di pazienti a non procedere con l’implantologia dentale è la paura di avvertire eccessivi dolori nel corso dell’intervento. Abbiamo avuto modo di spiegare che, in realtà, qualsiasi operazione implantologica viene sempre e comunque effettuata con il ricorso ad un anestetico locale.


Bisogna, però, tenere conto del fatto che il livello di sopportazione del dolore di ogni paziente è differente. Inoltre, non si può escludere a priori che, al termine dell’intervento, una volta svanito l’effetto dell’anestetico, il paziente possa avvertire dei fastidi che, in ogni caso, tendono in genere a scomparire nell’arco di poche ore o al massimo qualche giorno.


Nel corso degli anni, il settore dell’implantologia dentale ha fatto davvero passi da gigante, a tal punto che oggi si sente parlare sempre più spesso di implantologia non invasiva o mininvasiva. Ci riferiamo, in particolare, alla cosiddetta tecnica flapless che ora andremo a descrivere nel dettaglio.


implantologia non invasiva o mininvasiva


Cos’è la tecnica flapless?


La chirurgia implantare dentale flapless o senza lembo è una procedura di implantologia minimamente invasiva, nata con l’obiettivo di consentire il posizionamento di un impianto dentale evitando grosse incisioni nel tessuto gengivale. 


Questo approccio innovativo rende superflua l’applicazione di punti di sutura e riduce significativamente il rischio di complicazioni. Si tratta di un'opzione interessante soprattutto per i pazienti che temono i disagi legati all’implantologia dentale tradizionale e che desiderano ridurre al minimo i tempi di recupero


Sfruttando la tecnologia di imaging avanzata, la chirurgia implantare dentale senza lembo garantisce in sintesi:


  • Posizionamento preciso dell'impianto;
  • Esperienza più confortevole per il paziente;
  • Risultato complessivo qualitativamente superiore.


Quali sono i vantaggi dell’implantologia non invasiva?


Sono davvero tanti i vantaggi che l’implantologia non invasiva è in grado di assicurare ai pazienti, tra cui:


  • Riduzione al minimo di gonfiore e dolori post-operatori;
  • Nessuna necessità di ricorrere a incisioni o suture;
  • Zero rischi di deterioramento del tessuto gengivale;
  • Zero rischi di infezione;
  • Risultati estetici eccellenti.


Come funziona la tecnica flapless?


La procedura di chirurgia implantare dentale flapless comincia con una consulenza e una valutazione approfondita da parte di un dentista. Nel corso della prima visita implantologica, il dentista valuterà le condizioni generali di salute orale del paziente, eseguirà le scansioni di imaging ritenute necessarie ai fini diagnostici e svilupperà un piano di trattamento ad hoc per le esigenze del paziente.


Tecniche di imaging avanzate, come le scansioni 3D, aiutano a creare una mappa precisa della mascella e a comprendere in che modo posizionare l’impianto, evitando grandi incisioni.


L’intervento di chirurgia implantare dentale flapless comincia con una piccola incisione circolare nel tessuto gengivale, indispensabile per accedere alla mascella. A tale scopo, viene utilizzato un apposito dispositivo che consente di creare una piccola apertura attraverso la quale viene posizionato l'impianto dentale. Il tessuto gengivale viene quindi chiuso delicatamente attorno all'impianto, favorendo un processo di naturale guarigione.


La procedura viene solitamente portata a termine in un’unica seduta. Ai pazienti verranno fornite istruzioni per favorire una guarigione ottimale e l'integrazione dell'impianto con l'osso. È del tutto naturale concordare con il centro di implantologia degli appuntamenti di follow-up per monitorare i progressi della guarigione ed accertarsi che l'impianto sia correttamente osteointegrato, per un risultato finale efficace sia sotto il profilo funzionale ed estetico.


implantologia flapless

Differenza tra implantologia dentale tradizionale e mininvasiva


La chirurgia implantare dentale tradizionale prevede la creazione di un'incisione nel tessuto gengivale, indispensabile per favorire l’esposizione dell'osso sottostante. Questo metodo consente al dentista di posizionare l'impianto direttamente nella mascella. Di contro, la procedura è più invasiva e prevede generalmente tempi di recupero più lunghi.


La necessità di suture e di un maggiore stress a carico del tessuto gengivale spesso provoca un aumento del dolore, gonfiore e maggiori rischi di infezione. Tali disagi potrebbero protrarsi per qualche giorno o, in rari casi, per qualche settimana.


Al contrario, la chirurgia implantare dentale flapless riduce al minimo la rottura del tessuto gengivale, in quanto gli impianti possono essere posizionati attraverso una piccola apertura nella gengiva. 


Ciò riduce significativamente il trauma tissutale, con la conseguenza di un'esperienza più confortevole per i pazienti, tempi di recupero più rapidi e minore dolore postoperatorio. Chi si sottopone a questa procedura è in grado di tornare alle proprie attività quotidiane prima e con meno disagi.


Doverose delle riflessioni anche dal punto di vista estetico. L’implantologia dentale tradizionale può causare linee gengivali irregolari o cicatrici, mentre la chirurgia flapless fornisce un risultato dall'aspetto più naturale, in grado di esaltare la bellezza complessiva del sorriso.


Chi può ricorrere all’implantologia non invasiva?


Non tutti i pazienti possono sottoporsi ad un intervento di implantologia non invasiva. Ci sono alcune caratteristiche importanti che deve possedere chi intende ricorrere all’implantologia con tecnica flapless, tra cui:


  • Densità ossea mascellare sufficiente a supportare l'impianto;
  • Tessuto gengivale sano;
  • Sane abitudini di igiene orale.


Allo stesso modo, vi sono alcuni pazienti per i quali l’implantologia mininvasiva potrebbe essere un’opzione sconsigliata:


  • Individui con disturbi autoimmuni;
  • Individui con diabete incontrollato;
  • Individui con trattamento chemioterapico in corso;
  • Fumatori.


Implantologia mininvasiva: probabilità di riuscita dell’intervento


L'intervento di implantologia dentale flapless vanta grandi percentuali di successo, paragonabili a quelle delle tecniche implantari tradizionali. Diversi studi hanno dimostrato che l'assenza di una significativa manipolazione dei tessuti e la conservazione della struttura gengivale naturale contribuiscono al conseguimento di risultati positivi sia nel breve che nel medio e lungo termine.


Come per qualsiasi procedura chirurgica, la buona riuscita nel lungo periodo degli impianti dentali flapless dipende da vari fattori, in particolare:


  • Condizioni generali di salute del paziente;
  • Controlli dentistici regolari;
  • Buona igiene orale;
  • Osservanza delle disposizioni fornite dal dentista.


Quanto costa l’implantologia non invasiva?


Chiunque intenda prendere in considerazione un intervento di implantologia non invasiva desidera conoscerne i costi associati. La spesa complessiva può variare a seconda di diversi fattori, tra cui la complessità del caso, il numero di impianti da posizionare e l’area geografica in cui si trova lo studio dentistico.


In generale, le procedure non invasive potrebbero essere più costose rispetto agli impianti tradizionali, principalmente a causa della tecnologia adoperata e delle tecniche coinvolte. Di contro, va detto che molti pazienti si rendono conto che i vantaggi sono in grado di compensare le spese extra da sostenere. Se anche tu vuoi valutare la fattibilità di ricorrere all'implantologia non invasiva puoi prenotare una visita implantologica presso uno dei centri di implantologia Eccellenza Medica accreditati in tutta Italia.

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