Candidatura
Analisi dell’esperienza, competenze e tecnologie in uso
Selezione di Eccellenza Medica
Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio 2025
L’implantologia dentale è la branca dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione dei denti mancanti. La perdita dei denti può causare diversi problemi, sia funzionali che psicologici, arrivando ad influenzare, anche in maniera significativa, la qualità della vita dei pazienti e la loro autostima.
Attività quotidiane apparentemente semplici come sorridere oppure mangiare in pubblico potrebbero causare disagi nel paziente. Non solo. L’assenza di più denti potrebbe, nei casi più gravi, rendere difficoltoso mangiare e generare problematiche anche sotto il profilo nutrizionale. La perdita dei denti, infine, provoca un processo di deterioramento dell'osso, tale da compromettere anche le chance per un futuro trattamento restaurativo.
L'implantologia dentale affronta questi problemi proponendo, per i denti che mancano, una soluzione efficace e a lungo termine. Ci riferiamo agli impianti dentali, dispositivi fatti a forma di vite che vengono inseriti nell’osso e sui quali ci si appoggia per ripristinare i denti mancanti.
In implantologia, dunque, l’impianto non è altro che una vite in titanio cioè una radice artificiale che viene avvitata nell’osso mascellare o mandibolare, su cui viene costruito il dente. Una volta inserito l’impianto, è necessario prendere le impronte, attraverso le quali viene poi realizzato il dente che, inizialmente, sarà provvisorio e poi diventerà definitivo.
Una volta posizionato l’impianto all’interno dell’osso e della gengiva, si inserisce una vite, nota anche come pilastro di guarigione, che serve a favorire la guarigione della gengiva. Bisognerà poi attendere l’osteointegrazione cioè l’adesione tra l’impianto e il tessuto osseo. Quando ciò si verifica è il segnale che l’impianto è pronto a reggere le normali attività del dente, come ad esempio la masticazione.
Il dente provvisorio, inizialmente montato, è dotato di un moncone che ne consente l’avvitamento all’interno dell’impianto. Il foro aperto per il montaggio del dente viene chiuso tramite materiale d’otturazione.
Nel momento in cui si prende la decisione di sostituire i denti mancanti, è possibile considerare diverse tipologie di impianti dentali. La principale differenza è tra impianti a carico immediato e impianti a carico differito.
L’impianto a carico immediato è una tecnica implantologica che prevede l’immediato posizionamento di una protesi, preceduto dall’estrazione del dente naturale del paziente. L’impianto a carico immediato è vantaggioso nella misura in cui consente al paziente di tornare a casa evitando il trauma legato ad un’eventuale assenza di denti.
L’inserimento dell’impianto subito dopo l’estrazione facilita, inoltre, la conservazione dell’osso che precedentemente circondava il dente estratto. È una soluzione consigliata soprattutto quando ci sono particolari esigenze sotto il profilo estetico oppure quando è necessario procedere con una riabilitazione totale delle arcate.
Vi sono delle situazioni in cui non è possibile procedere con l’impianto a carico immediato. Ci riferiamo ai casi in cui non risulta essere presente un quantitativo di osso tale da non consentire il posizionamento immediato del dente. La motivazione potrebbe essere legata ad un’atrofia delle arcate mascellari e mandibolari, causata da estrazioni di vecchia data.
L’osso potrebbe, però, mancare anche a causa di processi infiammatori di una portata tale da arrivare ad erodere la compagine ossea.
L’impianto a carico differito è una tecnica odontoiatrica utilizzata per il ripristino dei denti mancanti. Prevede che vi sia un periodo di attesa, che può generalmente durare da 4 a 6 mesi, tra l’inserimento dell’impianto e il posizionamento della protesi definitiva.
Questa procedura si basa su un processo fondamentale chiamato osteointegrazione, nel corso del quale l’impianto in titanio, inserito nell’osso mascellare o mandibolare, si integra stabilmente con il tessuto osseo circostante.
Durante la fase dell’osteointegrazione, è possibile applicare una protesi provvisoria per motivi estetici o funzionali, ma senza caricare l’impianto con una masticazione intensa. Una volta completata l’osteointegrazione, si procede al montaggio della protesi definitiva (corona, ponte o arcata completa), che riproduce perfettamente l’aspetto e la funzionalità di un dente naturale.
L’implantologia dentale è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti e non viene considerata una procedura particolarmente dolorosa. Chiaramente, il grado di fastidio percepito può variare a seconda di fattori individuali, come ad esempio il livello di tolleranza del dolore da parte del paziente, la complessità del caso e il numero di impianti inseriti.
Durante l’intervento di inserimento dell’impianto dentale, il dolore è praticamente assente grazie all’anestesia locale che desensibilizza completamente l’area. Svanito l’effetto anestetico, è normale avvertire un lieve dolore che, in genere, tende a scomparire nelle 24-72 ore successive alla procedura e può essere, in ogni caso, gestito tramite farmaci antidolorifici prescritti dall’implantologo. Oggi, si sente parlare sempre più spesso di implantologia non invasiva, in quanto sono state sperimentate nuove tecniche che riducono ulteriormente i disagi sia durante che dopo l'intervento.
L’intervento di implantologia dentale è un processo strutturato in diverse fasi. Si comincia con una visita specialistica durante la quale il dentista valuta la situazione clinica del paziente per stabilire se sia possibile ricorrere all’implantologia.
Attraverso l’esame clinico, l’implantologo verifica lo stato di salute generale del paziente e la condizione della bocca. In genere, lo specialista effettua o prescrive delle radiografie panoramiche, come TAC o CBCT (Cone Beam Computed Tomography) per valutare la quantità e la qualità dell’osso disponibile. In base ai risultati degli esami, il dentista consiglia la soluzione migliore ed eventualmente la tipologia di impianto più adeguata.
Prima dell’intervento, il dentista può suggerire alcune procedure preliminari come il trattamento di carie, infezioni o problemi gengivali. In caso di insufficiente quantità di osso, può essere eseguito un innesto osseo o un rialzo del seno mascellare.
L’intervento di inserimento dell’impianto è solitamente rapido, minimamente invasivo e si svolge in anestesia locale. Il dentista pratica un piccolo taglio nella gengiva per accedere all’osso mascellare o mandibolare. Tramite appositi strumenti, viene creato un foro nell’osso per posizionare l’impianto (una vite in titanio o zirconio). L’impianto viene avvitato saldamente all'osso e coperto con una vite di guarigione.
Dopo l’intervento, inizia la fase di guarigione, durante la quale avviene l’osteointegrazione, ovvero la fusione dell’impianto con l’osso. Questo processo richiede 2-4 mesi per la mandibola e 4-6 mesi per la mascella. Durante questa fase, il paziente generalmente indossa una protesi provvisoria.
La fase finale consiste nel posizionamento della protesi definitiva, che può essere una corona singola, un ponte o una protesi completa. Il dentista rileva le impronte per creare una protesi su misura. La protesi viene fissata sull’impianto tramite un abutment (moncone di connessione).
L’implantologia dentale può rivelarsi una soluzione altamente efficace per sostituire uno o più denti mancanti e ripristinare sia la funzionalità masticatoria che l’estetica del sorriso. È indicata in diverse situazioni, tra cui:
In alcune situazioni, l’implantologia potrebbe non essere immediatamente consigliata. Pensiamo a tutti i casi in cui l’osso presente sia di bassa qualità e/o insufficiente. In casi del genere, prima di procedere con un impianto dentale, potrebbe essere necessario eseguire interventi di rigenerazione ossea.
In pazienti molto giovani, l’implantologia dentale è sconsigliata poiché bisognerà attendere il completamento dello sviluppo osseo. Infine, potrebbero non essere dei buoni candidati all’implantologia i pazienti con condizioni di salute non ottimali.
In passato, con impianti meno moderni e meno performanti di quelli attuali, dopo l’inserimento dell’impianto era necessario attendere 4-6 mesi prima di potervi posizionare il dente.
Oggigiorno, in alcuni casi, è possibile addirittura riuscire a completare l’intera operazione nello stesso momento, a partire dall’estrazione del dente, passando per l’inserimento dell’impianto, l’acquisizione dell’impronta e, dopo poche ore, il montaggio del dente definitivo. Si parla, in questo caso, di implantologia a carico immediato.
Non sempre, però, ciò è possibile. Potrebbe, ad esempio, essere necessario fare degli innesti per aumentare l’osso. Del resto, non bisogna dimenticare che un impianto dovrà comunque reggersi sull’osso. In assenza di una base ossea sufficiente, è possibile ovviare attraverso dei dispositivi che consentono di ricostituire l’osso del paziente.
In seguito ad un intervento di implantologia è necessario prestare attenzione all’alimentazione, per evitare che i cibi e le bevande assunte arrivino ad interferire con il processo di guarigione.
Alimenti morbidi e freddi, che non richiedono masticazione, come yogurt e frullati, sono altamente consigliati, soprattutto nelle 24-48 ore successive all’intervento. Per le bevande, è meglio evitare l’utilizzo delle cannucce perché il movimento di suzione può causare la rimozione dei coaguli di sangue nell’area interessata dall’intervento. Vanno, in ogni caso, evitati i cibi caldi e croccanti ma anche caffè e bevande alcoliche.
Gradualmente, sarà possibile reintrodurre alimenti più consistenti ma è fatto, comunque, salvo il consiglio di prediligere una dieta morbida e bilanciata e che preveda l’assunzione di:
È consigliabile evitare di masticare dalla parte dell’impianto, spezzettare i cibi in piccoli pezzi e non assumere cibi acidi, speziati o troppo salati, i quali potrebbero irritare le gengive.
Un impianto dentale può durare decenni, ma non mancano pazienti che riferiscono di una durata media di 20-30 anni o addirittura più. Chiaramente, la durata dell’impianto dipende da una serie di fattori, tra cui:
Il costo di un impianto dentale può variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui il numero di impianti necessari, i materiali utilizzati e la complessità del trattamento. In media, il costo per un singolo impianto completo (inclusa la corona) può oscillare tra 1.000 e 3.000 euro. Per interventi più complessi, però, il prezzo tenderà chiaramente ad aumentare. Leggi il nostro articolo di approfondimento sui costi di un impianto dentale.
Alcuni dei primi tentativi di sostituire i denti mancanti risalgono addirittura a 4.000 anni fa. In Cina, infatti, venivano utilizzati pioli di bambù per riempire gli spazi vuoti lasciati dai denti mancanti.
Le principali innovazioni nell'odontoiatria implantare si verificarono nel 1700 e nel 1800. Dentisti e dottori iniziarono ad avviare le prime sperimentazioni con l'oro e con altre leghe metalliche. Questi primi tentativi furono inefficaci a causa del rigetto da parte dell’organismo. Ci sarebbe voluto del tempo prima di arrivare ad identificare una lega adatta per gli impianti.
Il Dott. Per-Ingvar Branemark è considerato il padre della moderna implantologia. Negli anni ‘50 del Novecento pensò di collocare una camera ottica in titanio nella tibia di un coniglio. A distanza di tempo, il medico tentò di rimuovere il dispositivo in titanio ma si accorse che si era, nel frattempo, verificata una fusione tra il tessuto osseo e il metallo.
Casualmente, il dottor Branemark scoprì l’osteointegrazione, a tal punto che negli anni successivi si cominciò ad utilizzare dispositivi in titanio che, effettivamente, si integravano direttamente con l’osso della mascella.
Nei decenni successivi e fino ai giorni nostri sono stati portati avanti ulteriori studi ed innovazioni nel campo dell’odontoiatria implantare, grazie anche al supporto della tecnologia. È il caso, ad esempio, dell’implantologia computer guidata.
Grazie all'introduzione dell'implantologia computer guidata è possibile simulare l'intervento di inserimento degli impianti. Questa tecnica consente di velocizzare e rendere più sicure e precise diagnosi e trattamenti.
Al paziente viene chiesto di sottoporsi a una TAC 3D (Dental Scan), grazie alla quale l'odontoiatra potrà sviluppare, tramite un software specifico, un modello tridimensionale delle arcate dentarie, così da progettare in via preliminare l'inserimento degli impianti.
Con l'implantologia guidata si utilizzano immagini tridimensionali della zona da trattare (compresa l'intera cavità orale), senza dubbio molto più precise e fedeli all’anatomia del paziente.
L’intervento non prevede l'uso di bisturi e suture ed è, dunque, meno invasivo rispetto alla tradizionale chirurgia implantare.
È importante che qualsiasi lavoro legato all’implantologia dentale venga eseguito da professionisti esperti e competenti in materia. Eccellenza Medica seleziona esclusivamente strutture mediche e specialisti dal comprovato background nel settore implantologico. Scopri i centri di implantologia accreditati in tutta Italia e i migliori implantologi.
Chiamaci
Fatti richiamare
Inserisci il tuo numero, ti richiameremo entro 4 ore lavorative:
Scrivici su:
Whatsapp 3311232150
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9:00 alle ore 18:00.
Compila il Form: