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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Impianto dentale 4 denti: cos’è e come funziona l'all on four?

I dentisti sono costantemente alla ricerca di soluzioni che, in tempi relativamente brevi, possano consentire di risolvere il problema dei denti mancanti. Chiaramente, un paziente che ha perso o sta per perdere più denti si trova dinanzi a problematiche di non poco conto sia dal punto di vista funzionale che estetico.


L’implantologia tradizionale, pur rappresentando tuttora una soluzione valida, deve fare i conti con diverse criticità, soprattutto quando sono coinvolti più denti oppure un’intera arcata. Nel corso degli anni, l’implantologia ha fatto passi da gigante, arrivando a proporre soluzioni dalla grande portata innovativa, come gli impianti a carico immediato, l’implantologia non invasiva, quella computer assistita e gli all-on-four. Andiamo, dunque, a scoprire in cosa consiste e quali sono le caratteristiche degli impianti dentali all on four.


impianto dentale all on four


    Cos’è un impianto dentale all on four?


    Un impianto dentale all on four è un trattamento implantare dentale che prevede che quattro impianti posizionati all’interno dell’osso siano in grado di sorreggere un’intera arcata. È stato il dentista portoghese Paulo Malo a ideare una soluzione che consentisse al paziente di ripristinare la funzione masticatoria in modo semplice e veloce.


    Implantologia all on four: la procedura


    L’implantologia all on four si compone di diverse fasi. Il punto di partenza è, come sempre, rappresentato dalla prima visita implantologica, durante la quale lo specialista raccoglie diverse informazioni anche tramite appositi strumenti diagnostici, tra cui lastra panoramica e TAC. Quest’ultima, in particolare, consente al dentista di ottenere un modello tridimensionale dell’anatomia dell’arcata del paziente.


    Nella maggior parte dei casi, il secondo appuntamento è quello in cui si procede con l’inserimento degli impianti. In genere, si comincia con la somministrazione di farmaci utili per tranquillizzare lo stato emotivo del paziente e di un anestetico locale. A questo punto, il dentista dovrà praticare i quattro fori per il posizionamento di altrettanti impianti. Al termine di questa procedura, della durata di circa 30 minuti, si avranno a disposizione due opzioni:


    • Carico differito;
    • Carico immediato.


    Se il paziente ha poco osso oppure soffre di osteoporosi si potrebbe procedere con il carico differito, tenendo a riposo i quattro impianti per circa tre mesi, nell’attesa che si compia l’osteointegrazione, passaggio propedeutico all’acquisizione delle impronte e alla consegna dei denti fissi.


    Nella maggior parte dei casi, in realtà, sia il dentista che il paziente, quando possibile, preferiscono ricorrere al carico immediato. In questo caso, le impronte vengono prese nella stessa seduta in cui vengono inseriti i quattro impianti e, nel giro di qualche ora, vengono realizzati dei denti provvisori fissi che il dentista avvita sui quattro impianti. 


    Essi sono caratterizzati da un rivestimento rosa per le gengive e bianco per i denti, unitamente ad un rinforzo posizionato dal dentista. Si tratta, lo ribadiamo, di una soluzione provvisoria. Per la protesi fissa definitiva bisognerà attendere circa 3 o 4 mesi, il tempo necessario affinché le gengive e l’osso acquisiscano la forma definitiva. I denti definitivi avranno un aspetto piacevole dal punto di vista estetico ma saranno anche sufficientemente resistenti.


    Protesi definitiva: i materiali utilizzati


    I pazienti tendono, spesso, a chiedere al dentista quale sarà il materiale utilizzato per la protesi definitiva. In passato, si ricorreva sempre a denti in metallo ceramica. Questo materiale, però, poteva essere facilmente scheggiato. 


    Di conseguenza, oggi si preferisce puntare su materiali molto più pratici e flessibili, come ad esempio i compositi nano ceramici, costituiti di ceramica per circa il 70/80% e di materiale molto simile al composito da otturazione. 


    Di conseguenza, il risultato estetico è, comunque, simile a quello che si ottiene quando si utilizza esclusivamente ceramica cotta in forno. Inoltre, in caso di problemi, il dentista può ricorrere ai compositi per riparare anche impianti all on four di lunga data.


    Per i pazienti più esigenti è, in ogni caso, possibile ricorrere ad un materiale per certi versi simile alla ceramica, come lo zirconio, ma soltanto per l’arcata superiore. Nell’arcata inferiore, invece, bisognerà comunque ricorrere ad un all-on-four classico e, dunque, materiali più accomodanti. L’impiego dello zirconio su entrambe le arcate porterebbe, infatti, alla formazione di fratture.


    L’impianto all on four è avvitato o cementato?


    Anche questa è una domanda che i pazienti si pongono con grande frequenza. In passato, i dentisti ricorrevano esclusivamente a soluzioni cementate. Ciò vuol dire che sugli impianti veniva avvitato un moncone, sul quale veniva, poi, cementato il dente.


    Si tratta, però, di una soluzione che oggigiorno viene realizzata solo sui denti naturali. Sugli impianti dentali, invece, la tendenza è ormai quella di utilizzare soluzioni avvitate. Lo stesso vale anche per gli impianti all on four. In sostanza, nei quattro forellini sono presenti delle viti che permettono di smontare facilmente l’impianto, senza il ricorso all’anestesia.


    Quando si può fare un impianto all on four?


    Una delle particolari criticità legate agli impianti dentali e agli all on four è legata alla fattibilità degli stessi nel caso in cui il paziente non disponga di tessuto osseo a sufficienza. Innanzitutto, il dentista dovrà sottoporre il paziente ad una TAC 3D. 


    Nel caso in cui lo specialista dovesse accertarsi della scarsa quantità di osso, è possibile ricorrere a delle apposite metodiche. Si tratta di procedure che favoriscono l’aumento del tessuto osseo.


    In tal senso, va citato il rialzo del seno mascellare per quanto concerne l’arcata superiore. Nell’arcata inferiore, in realtà, l’osso potrebbe essere presente nella zona anteriore e laterale (mento).


    Gli impianti all on four sono dolorosi?


    Oggigiorno, le procedure implantologiche possono essere senza dubbio considerate indolori. Il ricorso alla sedazione cosciente mette il paziente nelle condizioni di assumere un atteggiamento di relax e di collaborazione. In genere, i dentisti spruzzano sulle gengive un preanestetico, utile per evitare che il paziente possa avvertire il pizzicore dell’ago. Successivamente, si procede con l’anestesia locale vera e propria, composta da un mix di anestetici a breve (1-2 ore)  e a lunga durata (4-6 ore).


    Prima che l’effetto dell’anestesia possa andare via, il dentista potrebbe somministrare sotto la lingua un farmaco antidolorifico piuttosto potente.


    Quattro impianti sono sufficienti?


    Nella maggior parte dei casi sì. Vi sono, però, circostanze in cui il dentista potrebbe consigliare una soluzione a sei impianti, nota come all on six.


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