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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Scopertura impianto dentale: cos'è, quando e come avviene

L’implantologia dentale rappresenta un'ottima soluzione per chi ha perso uno o più denti in modo irreversibile. Il trattamento si articola in diverse fasi. Dopo l'inserimento avviene la scopertura dell'impianto dentale e, infine, vengono posizionati i denti definitivi.


Prima di entrare nel dettaglio della scopertura, potrebbe essere utile descrivere brevemente l'iter da seguire in caso di interventi di implantologia dentale. Nella prima fase del trattamento implantare, il dentista inserisce uno o più impianti, generalmente in titanio, nell’osso mascellare o mandibolare, i quali di fatto prendono il posto delle radici dei denti naturali. Questo impianto fungerà da base stabile per il dente artificiale (corona) che verrà applicato successivamente.


Dopo il posizionamento, segue un periodo di attesa, solitamente compreso tra 3 e 6 mesi, durante il quale l’impianto pian piano si integra con l’osso circostante attraverso un processo chiamato osteointegrazione. In questo periodo, se le condizioni cliniche lo consentono, al paziente potrebbero essere forniti dei denti provvisori attraverso la tecnica del carico immediato, così da evitare traumi al paziente, sia sotto il profilo estetico che funzionale.


Ora è il momento di entrare nel merito della procedura di scopertura degli impianti dentali. Andiamo, dunque, a vedere in cosa consiste questa procedura, come viene eseguita e cosa comporta per il paziente.


scopertura impianto dentale


Cos'è la scopertura degli impianti?


Una volta completata l’integrazione ossea e terminata la fase di guarigione, si passa alla scopertura dell’impianto. Questa procedura ha l’obiettivo di rendere visibile la parte superiore dell’impianto che, fino a quel momento, è rimasta coperta dal tessuto gengivale. In pratica, il dentista accede all’impianto per poi proseguire con l'applicazione degli elementi protesici. A seconda dei casi, il professionista può:


  • Praticare una piccola incisione gengivale, per esporre l’impianto;
  • Eseguire una perforazione mirata che consente all’impianto di emergere attraverso la gengiva in modo minimamente invasivo.


Successivamente viene posizionato un moncone di guarigione, un piccolo componente che guida la corretta cicatrizzazione dei tessuti molli e prepara la gengiva a ricevere la corona definitiva. Terminata questa fase, si può ripristinare temporaneamente la protesi provvisoria in attesa del dente definitivo.


Cosa accade se l’impianto non si integra correttamente


In alcuni casi, l’integrazione dell’impianto potrebbe non verificarsi. Infezioni, infiammazioni o una scarsa qualità ossea potrebbero portare al fallimento dell’impianto. In circostanze del genere, il dentista procederà alla rimozione dell’impianto, si assicurerà che possa avvenire la guarigione dell’area interessata e solo successivamente valuterà la possibilità di effettuare un nuovo intervento. Le possibilità di successo dell'intervento sono certamente più alte se l'osso è guarito perfettamente.


L’ultima fase: i denti definitivi


Se tutto procede come previsto, dopo poche settimane dalla scopertura, l’impianto è pronto per ricevere i denti definitivi. Prima del fissaggio definitivo, il dentista potrà apportare eventuali modifiche alle protesi per assicurare al paziente un risultato ottimale in termini di:


  • Forma e dimensione;
  • Colore;
  • Occlusione;
  • Comfort.


La scopertura degli impianti dentali è dolorosa?


La scopertura degli impianti è una procedura relativamente semplice e poco invasiva, ma può causare un certo grado di fastidio, soprattutto nei giorni immediatamente successivi all’intervento.


L'operazione viene in genere svolta in anestesia locale, così da impedire che il paziente possa avvertire dolore. In presenza di pazienti particolarmente ansiosi o con una soglia del dolore molto bassa, potrebbe essere presa in considerazione anche l’opzione dell'anestesia generale o della sedazione cosciente.


Nel periodo post-operatorio, è normale avvertire gonfiore, lievi lividi o dolore nella zona trattata. Si tratta di sintomi che tendono ad attenuarsi progressivamente con la guarigione dei tessuti. L’intensità del dolore, comunque, può variare anche in base a fattori individuali, come:


  • Complessità dell'intervento;
  • Condizione dell’osso mascellare, soprattutto in presenza di microtraumi o di un’osteointegrazione difficoltosa;
  • Stato di salute generale del paziente, aspetto che potrebbe influenzare i tempi di recupero e la risposta all’infiammazione post-operatoria.


Per controllare il dolore, il dentista prescriverà un protocollo specifico che potrebbe prevedere l'assunzione di farmaci antidolorifici e, se necessario, antibiotici per prevenire infezioni. Nella maggior parte dei casi, è sufficiente l’uso di comuni antinfiammatori non steroidei (FANS) da banco, efficaci nel ridurre dolore e infiammazione.


È importante, in ogni caso, seguire con attenzione le indicazioni del dentista, sia per quanto riguarda la terapia farmacologica, sia per le visite di controllo, fondamentali per monitorare la corretta evoluzione della guarigione.


Cosa mangiare dopo la scopertura dell'impianto dentale?


Nei giorni successivi alla scopertura dell’impianto dentale, è consigliabile seguire una dieta a base di cibi morbidi, evitando di masticare nella zona interessata dall’intervento. Se la procedura è stata eseguita nella parte anteriore della bocca, è importante evitare di mordere direttamente gli alimenti. Piuttosto, si consiglia di sminuzzare il cibo e masticare dal lato opposto.


Vanno evitati cibi duri, croccanti o appiccicosi (come noci, popcorn, patatine o caramelle gommose), così come alimenti eccessivamente speziati, acidi o troppo caldi. I cibi ideali in questa fase sono: zuppe tiepide, purè di patate, pasta morbida, uova strapazzate, yogurt. È inoltre fondamentale bere molta acqua.


Si raccomanda, poi, di astenersi dal consumo di alcolici, compresi vino e birra, fino alla visita di controllo. È bene, infine, evitare di fumare almeno nei 7-14 giorni successivi all'intervento. Il fumo, infatti, potrebbe compromettere la guarigione delle gengive e aumentare il rischio di complicanze.

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