Quali sono i sintomi da non sottovalutare e che potrebbero segnalare un possibile fallimento dell'impianto dentale? Si tratta di situazioni che si verificano sporadicamente, poiché tantissimi studi confermano che l'implantologia dentale si conclude in maniera positiva nella quasi totalità dei casi.
Ci sono, però, dei campanelli d'allarme che dovrebbero spingere il paziente a rivolgersi quanto prima all'implantologo. In alcune circostanze, si è ancora in tempo per intervenire e salvare l'impianto. In altre, la situazione potrebbe essere compromessa ad un punto tale che l'unica soluzione è quella di rimuovere l'impianto.
Oltre ad alcuni sintomi che sono direttamente associati ad un possibile fallimento dell'impianto dentale, ci sono anche dei fattori di rischio che potrebbero ostacolare l'osteointegrazione, cioè il processo di integrazione dell'impianto con l'osso. Ci riferiamo, in particolare, a cattive abitudini come il fumo ma anche a patologie come l'osteoporosi, ad alcuni farmaci o ai trattamenti oncologici.
In questo articolo andremo a descrivere nel dettaglio i principali sintomi di un impianto dentale fallito.
Dolori forti
Partiamo dal presupposto che avvertire un po' di dolore nei giorni successivi alla procedura è abbastanza normale. Nella maggior parte dei casi, però, il dolore non è molto intenso e può essere tenuto a bada assumendo i farmaci antidolorifici prescritti dall'implantologo. Se, però, molto tempo dopo l'intervento, il paziente avverte un dolore lancinante che si manifesta sotto forma di onde pulsanti allora è necessario contattare quanto prima lo specialista, in quanto l'impianto potrebbe essere a rischio.
Recessione della gengiva attorno all'impianto
La recessione della gengiva intorno all'impianto può essere causata principalmente da due ragioni:
- Impianto dentale non posizionato bene;
- Tessuto gengivale e osseo non in grado di sostenere l'impianto.
La corona, cioè la parte visibile del dente artificiale, dovrebbe apparire proporzionata rispetto agli altri denti naturali e ben supportata dalla gengiva. In caso di recessione gengivale attorno all'impianto, si verifica un abbassamento del livello gengivale che lascia scoperta una porzione maggiore della struttura sottostante. Ciò restituisce l'impressione di una corona dalla lunghezza anomala. In circostanze del genere, la gengiva attorno all'impianto può arrossarsi e gonfiarsi.
Per evitare che ciò accada, l'implantologo dovrà essere molto attento nella fase di posizionamento dell'impianto dentale. Un buon intervento, però, deve essere sempre preceduto da un'adeguata pianificazione. Per fortuna, oggi esistono molti strumenti, come ad esempio la tecnica computer guidata oppure esami come la TAC Cone Beam 3D, che aiutano a pianificare al meglio gli impianti, riducendo enormemente i margini di errore.
Anche la collaborazione del paziente è importante. Per ridurre i rischi di rigetto dell'impianto e salvaguardare sia le gengive che il tessuto osseo è fondamentale una dieta sana nonché una buona igiene orale.
Difficoltà nel mordere e nel masticare il cibo
Chi sceglie di fare un impianto dentale si aspetta di ottenere un risultato paragonabile all'estetica e alla funzionalità dei denti naturali. Questo significa che il paziente non dovrebbe mai avvertire disagi nello svolgimento di attività quotidiane di prassi, come mordere e masticare il cibo oppure parlare. Di conseguenza, qualsiasi problematica in tal senso dovrebbe suonare come un campanello d'allarme e spingere il paziente a chiedere un consulto al centro presso il quale è stato inserito l'impianto.
Impianto allentato
Quando un impianto dentale è realizzato perfettamente, il paziente si sentirà a suo agio e non avrà mai la sensazione della presenza di un corpo estraneo all'interno della propria bocca. Se l'impianto sembra oscillare quando si mangia o si parla allora è fondato il rischio che l'implantologo non abbia fatto un buon lavoro. In casi del genere, intervenire tempestivamente può rivelarsi molto importante. Un impianto dentale allentato, se trascurato, potrebbe non solo causare problemi di sorriso ma danneggiare gravemente sia le gengive che l'osso mascellare.
Gengive gonfie
Il gonfiore è uno dei normali sintomi post intervento di implantologia dentale. Si tratta di un sintomo che, generalmente, tende a scomparire nell'arco di pochi giorni. Se il gonfiore persiste e le gengive si infiammano, allora potrebbe esserci un'infezione in corso che, se non curata, potrebbe diffondersi al resto della bocca. In tutti questi casi, intervenire velocemente potrebbe evitare conseguenze potenzialmente più gravi per la salute del paziente.
Reazioni allergiche
Gli impianti dentali possono essere realizzati in diversi materiali ma nella maggior parte dei casi la scelta ricade sul titanio. In alcuni soggetti, però, questo metallo potrebbe scatenare delle reazioni allergiche che si manifestano attraverso sintomi come perdita di gusto, gonfiore intorno alle gengive e sensazioni di formicolio. Questi sintomi, purtroppo, potrebbero indicare il possibile rigetto dell'impianto da parte dell'organismo.
Digrignamento
Il digrignamento dei denti può essere un sintomo di fallimento dell'impianto dentale più nel lungo periodo che nel breve. Questa condizione, anche nota come bruxismo, può dipendere da diverse cause come stress, denti non allineati o mancanti. Nella maggior parte dei casi, il paziente tende a digrignare i denti durante il sonno. Il paziente che soffre di bruxismo potrebbe avvertire una sorta di pressione intorno all'impianto, condizione che potrebbe non consentire l'integrazione dell'impianto stesso con la mascella. Anche il digrignamento figura, dunque, tra i sintomi di fallimento dell'impianto dentale.