Estrema ma molto semplice. La filosofia del nostro sito è che la qualità dell’odontoiatria deve coniugarsi con la semplicità anche in casi estremi come quello che andiamo a presentare. Si tratta di una tecnica abbastanza semplice ma delicata (in mani incerte complicatissima) e consente di inserire impianti anche in zone che di solito presentano grossolani difetti orizzontali di osso.
La mancanza da tempo degli incisivi superiori ha provocato un accentuato riassorbimento dell’osso e un effetto ‘sfondamento’ del labbro superiore a bocca chiusa nel sorriso.
Alla tac del mascellare superiore si può notare il riassorbimento osseo. Abbiamo effettuato una tecnica raffinata denominata espansione di cresta. Si crea un’incisione della cresta e poi una frattura a legno verde della stessa; nello spazio che si è creato tra le due corticali divaricate si inseriscono gli impianti (che comunque devono avere una forma conica per potersi incuneare all’interno dell’osso fratturato).
Si incide la cresta con due scalpelli (i due strumenti inseriti nella compagine ossea) e poi si provoca una frattura a legno verde o meglio un’espansione della cresta all’interno della quale si inseriscono gli impianti.
Gli impianti sono stati inseriti da qualche giorno e sommersi dalla gengiva. Si può notare come il profilo della cresta è ritornato come era all’origine con i denti naturali.
Sui modelli in gesso si può notare il miglioramento del profilo esterno della cresta prima e dopo l’inserimento degli impianti con la disgiunzione di cresta.
La protesi fissa finale che restituisce al paziente la funzionalità e l’estetica ottimale.