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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Cos'è un impianto osteointegrato e come avviene l'osteointegrazione?

Nell'ambito degli impianti dentali, quello di osteointegrazione è un concetto molto importante e di cui si sente parlare con grande frequenza. Per comprendere in che modo il concetto di osteointegrazione si lega gli impianti dentali, è necessario sapere che un impianto dentale è costituito da tre parti: la vite di guarigione, il moncone e la corona.


La vite di guarigione è una struttura a forma di vite, solitamente realizzata in titanio, che viene inserita chirurgicamente nell'osso mascellare e che ha lo scopo di fornire una solida base per il dente artificiale. Il moncone, invece, collega il perno dell'impianto alla corona ed ha la funzione di garantire la stabilità dell'intera struttura. La corona, invece, è la parte visibile dell'impianto, solitamente realizzata in ceramica o porcellana e progettata per imitare un dente naturale sia nell'aspetto che nella funzione.


Un intervento di implantologia dentale si compone di diverse fasi. La prima fase è quella che prevede il posizionamento della vite in titanio nell'osso mascellare. A questo punto bisognerà attendere circa tre mesi affinché avvenga la guarigione e l'integrazione dell'impianto con l'osso. A guarigione avvenuta, il dentista potrà procedere a fissare il moncone, sul quale verrà poi posizionata la corona.


In questo articolo andremo, dunque, a descrivere cosa si intende per impianto osteointegrato e qual è l'iter che porta all'osteointegrazione.



impianto osteointegrato

Osteointegrazione


Cosa s'intende per impianto osteointegrato?


Un impianto dentale si definisce osteointegrato quando si verifica la guarigione dell'osso situato intorno all'impianto stesso. Si tratta di un processo biologico fondamentale affinché sia possibile garantire stabilità e lunga vita all'impianto dentale. Il concetto di osteointegrazione si diffonde negli anni '50 del Novecento, grazie a quello che viene considerato il padre dell'implantologia dentale moderna: Per-Ingvar Brånemark. Fu lui a notare la connessione strutturale e funzionale che veniva a crearsi tra il titanio e il tessuto osseo. Questa scoperta ha rivoluzionato il settore dell'odontoiatria implantare fino ai giorni nostri.


Osteointegrazione negli impianti dentali: da cosa dipende?


Il processo di osteointegrazione non ha una durata fissa ma solitamente varia da un minimo di 3 ad un massimo di 6 mesi. In seguito all'inserimento per via chirurgica degli impianti in titanio nella mascella, comincia la fase di guarigione, durante la quale i tessuti molli e l'osso crescono attorno all'impianto. Una buona osteointegrazione dipende da diversi fattori, in particolare:


  • La salute e la densità dell'osso del paziente;
  • La posizione dell'impianto;
  • La tipologia di impianto utilizzato.


L'osteointegrazione è dolorosa?


L'osteointegrazione non può essere considerata dolorosa. Si tratta, infatti, di un processo graduale, che si completa nell'arco di diversi mesi ma che non causa particolari disagi, in quanto non ci sono terminazioni nervose nell'osso che trasmettono sensazioni di dolore. Sebbene oggi esistano molte tecniche e strumenti per ridurre i fastidi a carico dei pazienti, l'intera procedura implantologica potrebbe comunque causare qualche disagio, a partire dall'intervento.


Grazie all'anestesia l'intervento può essere gestito senza ansia e stress da parte del paziente. Il dolore post-operatorio è solitamente gestibile con antidolorifici da banco. Va, comunque, tenuto conto del fatto che il livello di tolleranza al dolore possa variare da un paziente all'altro. In ogni caso, consigliamo di seguire pedissequamente le istruzioni fornite dal dentista per la gestione della fase post-operatoria, sia per quanto concerne l'igiene orale ma anche sul fronte dei cibi e dei farmaci da assumere.


Fallimento dell'osteointegrazione: quando si verifica?


In rarissimi casi potrebbe verificarsi l'allentamento o il rigetto dell'impianto. Va, infatti, specificato che oggigiorno le percentuali di riuscita di un intervento di implantologia dentale sono davvero molto elevate. Ci sono, però, circostanze in cui l'osteointegrazione non avviene. Le ragioni potrebbero essere le più disparate:


  • Patologie come diabete e osteoporosi;
  • Fumo;
  • Scarsa igiene orale;
  • Alcuni farmaci;
  • Densità e volume osseo insufficiente;
  • Esperienza del dentista;
  • Tecnica chirurgica utilizzata;
  • Qualità dell'impianto;
  • Malattia parodontale.


In tali casi di fallimento dell'osteointegrazione, potrebbe essere necessario rimuovere l'impianto e lasciare che l'area guarisca prima di avviare una nuova procedura implantologica.


Innesto osseo e osteointegrazione


La mancanza o la scarsa qualità del tessuto osseo è un problema strutturale di non poco conto per chi desidera sottoporsi ad un intervento di implantologia dentale. In casi del genere, il dentista potrebbe consigliare una procedura nota come innesto osseo, utilizzata per aumentare la quantità e la qualità dell'osso all'interno del tessuto molle della mascella. 


Potrebbe essere necessario ricorrere ad un innesto osseo non solo in caso di densità o volume osseo insufficiente ma anche in presenza di una perdita ossea causata dalla malattia parodontale o dalla perdita dei denti. Grazie a questa procedura, soprattutto nei casi più complicati, crescono sensibilmente le probabilità che possa verificarsi l'osteointegrazione dopo l'intervento chirurgico.


L'osso utilizzato per l'innesto, in genere, viene prelevato direttamente dal corpo del paziente. In alternativa, si potrebbe ricorrere ad osso di origine animale oppure proveniente da un donatore. In rari casi, è possibile fare un innesto osseo tramite sostanze artificiali biocompatibili.


Come favorire il processo di osteointegrazione?


Una corretta gestione della fase post-operatoria è fondamentale affinché possa avvenire l'osteointegrazione. In tal senso, il paziente dovrà attenersi agli antidolorifici e ai farmaci da banco prescritti dal dentista. Lo specialista potrebbe consigliare l'applicazione di impacchi freddi sulle guance. Occhio anche all'igiene orale. Nei primi giorni è importante spazzolare delicatamente i denti, possibilmente evitando il passaggio nell'area coinvolta dall'intervento. Per ridurre al minimo gonfiore e sanguinamento, sarebbe importante non svolgere attività fisiche molto dispendiose, specie nelle prime 24-48 ore successive all'intervento.


Poco alla volta sarà possibile intervenire anche nell'area che circonda l'impianto dentale, preferibilmente con uno spazzolino morbido. Per ridurre i rischi legati all'accumulo di batteri è consigliabile utilizzare del collutorio. Occhio anche all'alimentazione. È consigliabile, in primis, non utilizzare cannucce, non fumare e non assumere cibi speziati e caldi. Nei primi giorni sarà possibile consumare esclusivamente cibi morbidi. La reintroduzione di cibi maggiormente solidi dovrà essere graduale. Conviene astenersi anche dal consumo di alcol.


Per tenere sotto controllo il processo di osteointegrazione è altrettanto importante prendere parte alle visite post-operatorie concordate con il dentista. Consigliamo di non sottovalutare eventuali sintomi di un'infezione, come dolore persistente o gonfiore. Allo stesso modo, bisognerebbe segnalare immediatamente allo specialista eventuali allentamenti o fastidi intorno all'impianto.

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