Edentulismo o edentulia è il nome di una patologia dentaria che consiste nella mancanza parziale o totale dei denti.
Non si tratta solo di un problema estetico, che comunque nell’attuale società molto attenta all’aspetto esteriore già di per sé, conta tantissimo. Se è vero infatti che limita le relazioni sociali, a causa del disagio e la vergogna di mostrarsi “sdentati”, ben altri sono i problemi che deve affrontare il paziente edentulo. L’assenza di denti sconvolge in qualche modo l’assetto dell’equilibrio corporeo in cui il capo, ed in particolare la mandibola, gioca un ruolo fondamentale. Anche per questo i fenomeni di mal di testa sono piuttosto frequenti. Si aggiunge la cattiva digestione causata da un’imperfetta triturazione del cibo. Nell’apparato stomatognatico causa una serie di mutamenti che incidono sulla fisionomia e alterano i mascellari (cambiano di volume e di dimensione con fenomeni di riassorbimento e atrofia), mutano la mucosa (riduzione dello spessore, riduzione dell’elasticità e alterata risposta alla compressione), cambiano la muscolatura masticatoria, la postura mandibolare e la fonesi.
I denti mandibolari e mascellari svolgono una funzione importantissima nella regolazione e nel controllo posturale, attraverso i recettori del periodonto. Da questi partono le informazioni per la programmazione della postura e dei movimenti mandibolari. Se i denti scompaiono si rimane privi anche dei recettori periodontali. Anche se vengono sostituiti dai recettori della mucosa, essendo questi meno sensibili, il sistema nervoso centrale riceve informazioni imprecise ed i movimenti risultano spesso disarmonici ed incerti.
Per quanto riguarda la fonesi, gli edentuli hanno una pronuncia tipicamente “soffiata” e, dato che parlano aprendo poco la bocca, per aumentare la barriera di labbra e guance, pronunciano in modo poco chiaro le parole per l’imperfetta emissione dei suoni labio-dentali e linguo-dentali. Prima di montare i denti frontali si tiene conto proprio di questi difetti fonetici.
La soluzione più spesso adottata, ma difficilmente risolutiva, è la dentiera. Lo svantaggio di questo strumento è soprattutto la sua mobilità, l’impiego di colle per stabilizzarla ed i decubiti frequenti che crea sull’area gengivale, con dolori, arrossamenti e sanguinamenti. Il rimedio che invece riesce a restituire sia una buona funzione masticatoria sia il sorriso, è rappresentato oggi dall’implantologia a carico immediato (nel caso in cui l’osso fosse di quantità e qualità buone si potranno inserire contemporaneamente impianti ossei e protesi fisse nella stessa seduta). Il chirurgo ed il protesista studieranno assieme la densità ossea nell’area dove inserire gli impianti e stabiliranno in partenza se e come impostare il carico immediato.
In pratica è possibile avere dei veri e propri denti fissi reimpiantati e definitivi e tutto ciò in poco tempo. La strumentazione innovativa ed efficace, finalmente a disposizione, consente di ridurre sia i tempi riabilitativi sia i costi. Al posto della radice si integra nella mascella superiore o inferiore una vite che con il tempo andrà a saldarsi biocompatibilmente con l’osso; questa farà da sostegno al nuovo dente. Prima solitamente si interveniva con le protesi fisse che richiedevano la preparazione dei pilastri dentali, o monconizzazione, e spesso richiedevano un intervento sui denti sani limitrofi, rovinandone l’aspetto. Gli impianti, invece, non poggiano sui denti adiacenti, essendo direttamente inseriti nell’osso, pertanto gli altri denti vicini non subiscono alcun tipo di intervento. Insomma, denti sani e sorriso nuovo, il “miracolo” dell’implantologia!!!