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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Osso sintetico per Implantologia: cos'è, vantaggi e controindicazioni

In materia di implantologia dentale, uno degli aspetti più importanti per il successo di un impianto è la quantità e la qualità dell’osso mascellare su cui fissarlo. Non sempre, però, il paziente dispone di osso sufficiente: in questi casi, prima di fare l'impianto dentale, si ricorre a un innesto osseo, procedura che consente di ricostruire il volume osseo mancante. Tra le diverse soluzioni disponibili, l’osso sintetico rappresenta oggi una delle opzioni più moderne, sicure e versatili.


In questo articolo scopriremo cos’è l’osso sintetico per implantologia, come funziona, quali sono i vantaggi rispetto ad altre tecniche e quali controindicazioni è bene conoscere.


osso sintetico per implantologia


Che cos’è l’osso sintetico in implantologia


Con il termine innesto osseo si intende l’inserimento di un materiale sostitutivo in un’area della bocca dove l’osso naturale è insufficiente. L’obiettivo è stimolare il processo di rigenerazione, in modo che nel tempo il materiale venga colonizzato dalle cellule del paziente e sostituito con vero tessuto osseo.


Per capire come l’osso sintetico favorisca la rigenerazione, è importante conoscere il significato dei concetti di osteoconduzione e osteoinduzione. Con l'osteoconduzione il materiale sostitutivo funge da supporto, consentendo alle cellule ossee di colonizzarlo e di formare nuovo osso. Il processo di osteoinduzione, invece, prevede che sia il materiale stesso a stimolare le cellule circostanti a trasformarsi in cellule produttrici di osso (osteoblasti), accelerando il processo di rigenerazione.


L’osso sintetico è un materiale creato in laboratorio per imitare la struttura e le proprietà dell’osso umano. Può essere composto da sostanze come:


  • Idrossiapatite (HA), un fosfato di calcio biocompatibile, spesso usato in combinazione con il fosfato tricalcico. Il fatto che siano i principali costituenti naturali delle ossa rende sia l'idrossiapatite che il fosfato tricalcico utilizzabili negli innesti ossei sintetici. Sono, infatti, biocompatibili e si integrano facilmente con il tessuto osseo naturale;
  • Solfato di calcio, materiale caratterizzato da un rapido riassorbimento e grande facilità d'uso. Anch'esso può essere combinato con altri materiali per migliorare la capacità di rigenerazione ossea;
  • Biovetro, composizione di silice, calcio e fosforo capace di stimolare la formazione di nuovo osso;
  • Polimeri e compositi, che uniscono elementi organici e inorganici.


Grazie alla loro struttura porosa e alla composizione chimica, questi materiali fungono da “impalcatura” per le cellule ossee, favorendo il processo di rigenerazione.


Differenze con altri tipi di innesto osseo


Per comprendere meglio i benefici dell’osso sintetico, è utile confrontarlo con le altre soluzioni tradizionali disponibili per gli innesti:


  • Autoinnesto (autograft): utilizza osso prelevato dal corpo del paziente, solitamente dalla mandibola o dall’anca. È considerato il “gold standard” per compatibilità e capacità di rigenerazione ma comporta un ulteriore intervento chirurgico, maggiore invasività e tempi di recupero più lunghi;
  • Alloinnesto (allograft): sfrutta osso umano proveniente da donatori (solitamente cadaveri). Evita una seconda operazione ma presenta un leggero rischio di rigetto o trasmissione di patogeni;
  • Xenoinnesto (xenograft): si basa su osso ricavato da tessuti animali (spesso bovini o suini). È ampiamente utilizzato ma alcuni pazienti potrebbero non vedere di buon occhio questa soluzione per motivi etici, religiosi o culturali;
  • Osso sintetico: non deriva né dal paziente né da tessuti animali o umani. È completamente sterile, sicuro e disponibile in quantità illimitata.


In sintesi, l’osso sintetico rappresenta una soluzione etica, pratica e sempre più diffusa, soprattutto per chi preferisce evitare materiali di origine biologica.


Vantaggi dell’osso sintetico


L’uso dell’osso sintetico in implantologia presenta numerosi benefici, sia per il paziente che per il dentista. Ecco i più importanti:


  • Disponibilità immediata e illimitata, in quanto non è necessario prelevare tessuto dal paziente o da donatori;
  • Unica procedura chirurgica, contrariamente agli innesti autologhi che prevedono due interventi;
  • Biocompatibilità elevata, in quanto materiali come l’idrossiapatite sono ben tollerati dal corpo e favoriscono l’osteointegrazione, essenziale per la stabilità dell’impianto;
  • Zero rischi di trasmissione di malattie, pericolo di cui invece è necessario tenere conto in caso di innesti provenienti da animali o da un donatore;
  • Nessuna limitazione dal punto di vista etico e culturale e, dunque, perfetto per quei pazienti che, per motivi religiosi o scelte di vita, preferiscono evitare materiali di origine umana o animale;
  • Risultati prevedibili, grazie all'impiego di tecniche che permettono di calibrare porosità e composizione dei materiali.


Controindicazioni e limiti dell’osso sintetico


Oltre ai vantaggi, è importante conoscere anche i limiti dell’osso sintetico, tra i quali:


  • Rigenerazione più lenta rispetto all’autoinnesto. L’osso del paziente, infatti, già contiene cellule vive e fattori di crescita, quindi si integra più rapidamente rispetto al sintetico;
  • Bioattività variabile, in quanto alcuni materiali sintetici, se troppo cristallini o poco porosi, potrebbero non essere in grado di stimolare la formazione di nuovo osso;
  • Costo potenzialmente più elevato rispetto alle soluzioni tradizionali e che cambia in base al materiale scelto.


Considerazioni finali


L’osso sintetico rappresenta una soluzione moderna, sicura e versatile per i pazienti che necessitano di ricostruire il volume osseo in vista di un impianto dentale. Pur non sostituendo completamente i vantaggi dell’autoinnesto, offre numerosi benefici: disponibilità illimitata, sterilità, biocompatibilità, assenza di controindicazioni etiche o religiose e tempi chirurgici ridotti.


Grazie alle continue ricerche e all’introduzione di biomateriali avanzati, l’osso sintetico si candida ad affermarsi, anche in futuro, come una delle scelte più apprezzate sia dagli implantologi che dai pazienti.

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