Gli impianti dentali rappresentano una delle migliori opzioni per la sostituzione dei denti mancanti. Allo stesso modo dei denti naturali, però, anche l'impianto dentale può essere colpito da infezioni. In circostanze del genere, per evitare ulteriori complicazioni, è fondamentale intervenire tempestivamente. Da un punto di vista prettamente tecnico, si parla di perimplantite per riferirsi all'infezione causata da batteri che attaccano le gengive e l'osso che sostengono un impianto dentale. Nella maggior parte dei casi, la perimplantite è causata da una scarsa igiene orale ma anche da cattive abitudini come il fumo nonché da patologie preesistenti come il diabete.
In questo articolo andremo a descrivere i più comuni sintomi di un impianto dentale infetto.
Dolori o fastidi persistenti
Partiamo dal presupposto che è del tutto normale avvertire dei dolori o dei fastidi dopo l'inserimento di un impianto dentale, soprattutto nei primi giorni. Sarebbe, però, da considerare anomalo nonché singolare la circostanza secondo la quale tali dolori non dovessero diminuire o se, nel corso del tempo, dovessero addirittura aumentare.
Gonfiore delle gengive
Un'infiammazione localizzata nelle vicinanze dell'impianto è uno dei principali indicatori di un'infezione in corso. Pertanto, non è un buon segno se le gengive dovessero apparire gonfie, rosse o doloranti al tatto.
Cattivi odori e/o sapori
Un ulteriore sintomo di infezione è legato alla sensazione di sapore sgradevole e/o di cattivo odore nei pressi dell'impianto. Si tratta di una condizione generalmente causata dall'accumulo di batteri nelle vicinanze dell'impianto. Qualora nemmeno lo spazzolamento dovesse rivelarsi risolutivo, è molto probabile che sia presente un'infezione.
Rossore e sanguinamento
Il sanguinamento post-operatorio non dovrebbe far scattare immediatamente l'allarme. Se, però, tale sanguinamento dovesse essere persistente e manifestarsi durante lo spazzolamento o l'utilizzo del filo interdentale ci sarebbe da preoccuparsi. Conviene, dunque, sottoporsi quanto prima ad una visita di controllo in presenza di gengive costantemente rosse e infiammate.
Pus e secrezioni
La presenza di pus o secrezioni attorno all'impianto è uno dei sintomi più facilmente riconducibili ad un'infezione batterica. In casi del genere, è possibile fare degli sciacqui con acqua calda salata ma la soluzione migliore rimane quella di avvertire quanto prima il proprio dentista e concordare una visita.
Allentamento dell'impianto
Un impianto ben integrato non dovrebbe allentarsi. Quando, invece, l'impianto si allenta è probabile che l'osso e i tessuti che circondano l'impianto siano danneggiati. La causa potrebbe essere individuata proprio in una infezione. Anche in questo caso, per evitare ulteriori complicazioni, è importante recarsi quanto prima dallo specialista che si è occupato dell'intervento di implantologia.
Febbre
La febbre è uno dei segnali più evidenti che il corpo stia combattendo un'infezione. Se l’infezione attorno all’impianto dentale si diffonde, il sistema immunitario reagisce innalzando la temperatura corporea per contrastare la proliferazione batterica. In questi casi, oltre alla febbre, possono manifestarsi sintomi come brividi, malessere generale e affaticamento. Una febbre persistente o in aumento è un chiaro segnale di allarme che richiede un consulto immediato con il proprio dentista, il quale potrà valutare la necessità di una terapia antibiotica o di ulteriori interventi per contenere l’infezione.
Difficoltà masticatorie
Un impianto dentale ben integrato non dovrebbe causare problemi durante la masticazione. Se, però, si sviluppa un'infezione, i tessuti circostanti possono infiammarsi e gonfiarsi, rendendo doloroso l’utilizzo dell’impianto per masticare cibo. Il paziente potrebbe avvertire, mentre mastica, dolore o una sensazione di pressione anomala quando mastica, con conseguente difficoltà a consumare determinati alimenti. Questo sintomo, se trascurato, può portare a un progressivo deterioramento della stabilità dell’impianto, compromettendone l’integrazione con l’osso (osteointegrazione).
Come curare un impianto dentale infetto?
Abbiamo già detto che, in presenza di uno o più dei sintomi sopra elencati, è assolutamente fondamentale agire prontamente. Ecco quali sono i comportamenti che potrebbe essere necessario mettere in atto per curare l'infezione a carico dell'impianto dentale.
Praticare una buona igiene orale
In tal senso, è importante lavare i denti almeno due volte al giorno e utilizzare con regolarità il filo interdentale. Chiaramente, la pulizia va effettuata, seppur con delicatezza, anche nei pressi dell'impianto. L'impiego di un collutorio antibatterico potrebbe aiutare a ridurre il rischio di accumulo di placca batterica.
Smettere di fumare
La nicotina e le altre sostanze chimiche contenute nelle sigarette potrebbero essere una delle possibili cause di infezione nonché di fallimento di un impianto dentale. Il fumo, infatti, non solo ritarda la guarigione ma spiana la strada alla proliferazione dei batteri intorno all'impianto.
Seguire le prescrizioni dello specialista
In seguito all'intervento di implantologia dentale, l'implantologo fornirà istruzioni molto precise rispetto alla gestione della fase post-operatoria. Non è da escludere che lo specialista possa prescrivere al paziente farmaci antibiotici nonché concordare una pulizia profonda dell'area attorno all'impianto. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario revisionare o addirittura rimuovere l'impianto.
Si può salvare un impianto dentale colpito da infezione?
La risposta è sì, anche un impianto dentale con un'infezione in corso può essere salvato. Come più volte sottolineato, però, il tempismo è determinante. Se l'infezione è in fase iniziale, è possibile trattarla adeguatamente e, al contempo, evitare la rimozione dell'impianto. Al contrario, qualora l'infezione colpisca gravemente l'osso, il dentista potrebbe essere costretto a prendere in considerazione anche l'ipotesi della rimozione.