La perdita di un dente può influire negativamente non solo sull'aspetto estetico ma anche sulla masticazione, sulla pronuncia e persino sulla propria autostima. Fortunatamente, grazie ai progressi dell’odontoiatria moderna, oggi esistono diverse soluzioni efficaci per la sostituzione di uno o più denti, come ad esempio il ponte Maryland. Prima di approfondire il discorso relativo al ponte Maryland, facciamo un piccolo passo indietro per spiegare brevemente cosa si intende per ponte dentale.
Un ponte dentale è una protesi fissa che serve a colmare lo spazio lasciato da uno o più denti. A differenza dell’impianto dentale, che prevede l’inserimento di una radice artificiale nell’osso mascellare, Il ponte si ancora ai denti naturali situati ai lati dello spazio lasciato dal dente mancante, sfruttandoli come elementi di supporto al fine di garantire la stabilità della protesi. Si tratta di una soluzione che si rivela spesso più economica rispetto all'implantologia dentale e alla quale si ricorre quando non è possibile inserire l'impianto o quando il paziente non preferisce tale opzione.
Il ponte Maryland è soltanto una delle diverse tipologie di ponti dentali. Abbiamo, infatti, oltre ai ponti tradizionali, il ponte supportato da impianti o, ad esempio, il ponte a sbalzo. In questo articolo ci concentreremo sul Maryland bridge e sulle sue principali caratteristiche.
Cos’è il ponte Maryland?
Il ponte Maryland è una tipologia di ponte dentale particolarmente conservativa, pensata per sostituire un singolo dente mancante senza intaccare in modo significativo i denti vicini. A differenza del ponte tradizionale, il Maryland non richiede la limatura o la copertura dei denti adiacenti tramite corone ma prevede l'impiego di alette metalliche o in ceramica che si fissano sul retro dei denti vicini mediante un adesivo dentale molto resistente.
La struttura di un ponte Maryland è composta da:
- Un dente artificiale centrale (detto anche ponte intermedio), che andrà a riempire lo spazio lasciato dal dente mancante;
- Due alette laterali, una per ciascun lato del dente finto, che verranno incollate sulla superficie interna dei denti naturali accanto allo spazio da colmare.
Questo approccio permette di preservare l'integrità dei denti sani circostanti, offrendo al tempo stesso una soluzione esteticamente e funzionalmente valida.
Come si fissa un ponte Maryland? La procedura
Ti piacerebbe sostituire un dente con un ponte Maryland? Scopri in cosa consiste il trattamento e quali sono le fasi principali della procedura.
Visita preliminare e valutazione clinica
Come per qualsiasi trattamento odontoiatrico, è necessario sottoporsi ad una visita con uno specialista. Durante il consulto, il dentista esaminerà attentamente il cavo orale per accertarsi che non ci siano carie, infiammazioni o altri problemi che potrebbero interferire con il buon esito della procedura.
Sarà, inoltre, necessario effettuare delle radiografie per valutare lo stato di salute dei denti adiacenti e delle strutture di supporto. È fondamentale, infatti, che questi denti siano sani, visto che serviranno da ancoraggio per il ponte Maryland.
Acquisizione dell’impronta dentale
La fase successiva prevede l'acquisizione dell’impronta dentale, necessaria ai fini della realizzazione di una protesi perfettamente aderente alla bocca. L'impronta può essere acquisita tramite apposito materiale che, una volta inserito in bocca, rileva la forma e la posizione dei denti. I centri di odontoiatria più aggiornati, però, si avvalgono di uno scanner intraorale 3D, grazie al quale è possibile ottenere una mappatura precisa della bocca. Tale opzione risulta spesso più rapida nonché maggiormente confortevole per il paziente.
L’impronta verrà poi inviata al laboratorio odontotecnico che si occuperà della realizzazione del ponte. Il dente artificiale sarà progettato per assomigliare il più possibile ai denti naturali, in termini di forma, colore e traslucenza.
Prova e fissaggio definitivo
Una volta pronto, il ponte Maryland viene posizionato nella bocca del paziente per verificarne il corretto funzionamento sia in termini di adattabilità che di comfort. Il dentista si accerterà che il morso sia equilibrato e che la protesi sia ben allineata.
A questo punto si passa alla fase finale: il fissaggio. Le ali del ponte vengono applicate sulla parte interna dei denti adiacenti mediante l’uso di un cemento dentale ad hoc. Questa tecnica adesiva consente di stabilizzare il ponte senza dover limare o compromettere i denti vicini.
Maryland bridge: quali sono i materiali utilizzabili?
La corona, cioè il dente artificiale che va a colmare lo spazio vuoto, può essere realizzata in vari materiali, principalmente porcellana, resina o ceramica integrale. La porcellana è molto apprezzata per la sua resa estetica e la buona resistenza, mentre la resina rappresenta un’opzione più economica, comunque personalizzabile nel colore, ma potenzialmente meno duratura nel tempo.
Le alette del ponte Maryland sono solitamente realizzate in metallo biocompatibile (come titanio, oro o cromo-cobalto) oppure in porcellana. I metalli garantiscono un'elevata resistenza meccanica, mentre la porcellana consente di ottenere un risultato visivo più naturale, soprattutto in aree in cui la componente estetica ha la priorità.
Un’alternativa sempre più diffusa è la zirconia, un materiale ceramico ad alta resistenza che presenta numerosi vantaggi: è biocompatibile, non provoca reazioni allergiche, ha un’eccellente resa estetica grazie alla sua traslucenza simile a quella dello smalto naturale ed è resistente agli sbalzi termici.
In alcuni casi, si opta per una struttura mista: una base metallica sulla quale viene applicata una faccetta estetica in ceramica o in porcellana, progettata per armonizzarsi con il colore dei denti circostanti.
La scelta del materiale dipende, in ogni caso, da diversi fattori tra cui:
- Posizione del dente mancante;
- Condizioni dei denti adiacenti;
- Aspettative del paziente sul piano estetico;
- Budget disponibile.
Sarà il dentista, dopo un’attenta valutazione, a consigliare la combinazione più adatta per ogni singolo caso.
Vantaggi e svantaggi dei ponti Maryland
Il ponte Maryland rappresenta una soluzione conservativa e meno invasiva per la sostituzione di un singolo dente mancante, soprattutto nella zona anteriore della bocca. Uno dei suoi principali vantaggi è che, a differenza dei ponti tradizionali, non richiede la limatura dei denti adiacenti e, dunque, non è necessario intaccare la struttura dentale naturale.
Inoltre, la procedura è generalmente rapida, poco invasiva e spesso non necessita nemmeno di anestesia. Grazie alla tecnica adesiva e all’impiego di materiali moderni come la zirconia, è possibile ottenere un risultato estetico soddisfacente. Anche il rischio di traumi pulpari o di irritazioni gengivali è ridotto rispetto ad altri trattamenti protesici.
Il ponte Maryland presenta, però, anche alcuni limiti. È meno indicato per i pazienti affetti da bruxismo (digrignamento dei denti), poiché le forze masticatorie intense potrebbero compromettere la tenuta dell’adesivo, causando nel tempo il distacco delle alette. Inoltre, la durata di un Maryland bridge potrebbe non essere lunga come quella degli impianti dentali.
Alcuni materiali utilizzati per le alette, come i metalli, potrebbero creare lievi alterazioni cromatiche sui denti naturali. Infine, il ponte Maryland è una soluzione consigliata principalmente quando manca un solo dente e funziona bene in aree della bocca in cui la pressione masticatoria non è eccessiva (settori anteriori).
Quanto dura un Maryland bridge?
La durata media di un ponte Maryland varia tra i 5 e i 10 anni. In genere, i ponti Maryland applicati nei settori anteriori tendono a durare di più, poiché sono sottoposti a una minore pressione masticatoria rispetto a quelli collocati nei settori posteriori.
Anche la cura dell’igiene orale quotidiana è determinante. Mantenere puliti i denti adiacenti che sostengono il ponte è fondamentale per prevenire carie o patologie gengivali che potrebbero comprometterne la stabilità del ponte.
Ponte Maryland: quali sono i costi?
Il costo di un ponte Maryland può variare in base al materiale utilizzato, alle tecnologie adoperate, alla posizione geografica della clinica e, naturalmente, all’esperienza dell'odontoiatra.
In Italia, il prezzo per un ponte Maryland si aggira generalmente tra 1.200 euro e 2.000 euro. Le opzioni più economiche prevedono l’uso di resine o metalli di base. La zirconia e i materiali ceramici ad alto impatto estetico presentano costi più elevati poiché garantiscono risultati più naturali e una maggiore durata. Per maggiori informazioni ti consigliamo di leggere il nostro articolo di approfondimento dedicato ai costi dei ponti dentali.