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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Il Dott. Schmitz racconta come la tecnologia sta rivoluzionando l'odontoiatria

Nel cuore di Milano, lo Studio Odontoiatrico Dr. Johannes H. Schmitz rappresenta un punto di riferimento per l’odontoiatria digitale d’eccellenza. Il Dott. Johannes H. Schmitz, responsabile della struttura, è un professionista accreditato da Eccellenza Medica, portale di prenotazioni mediche online presso centri selezionati e altamente specializzati su tutto il territorio nazionale.


Lo abbiamo intervistato per approfondire come l’innovazione tecnologica stia trasformando in modo concreto la professione odontoiatrica: dalla diagnostica di ultima generazione alla chirurgia guidata, fino alla stampa 3D e all’intelligenza artificiale. Il Dott. Schmitz ci offre uno sguardo aggiornato e coinvolgente su un settore in rapida evoluzione, in cui il digitale non solo migliora i risultati clinici, ma rende l’esperienza del paziente sempre più personalizzata, precisa e confortevole.




Negli ultimi anni, l’innovazione digitale ha interessato profondamente anche il settore odontoiatrico. A suo avviso, quali sono le tecnologie che stanno ridefinendo in modo significativo l’approccio alla cura del paziente?


"Stiamo vivendo in questi anni un momento particolarmente entusiasmante in Odontoiatria. La tecnologia digitale in generale sta rivoluzionando praticamente ogni aspetto della cura del sorriso dei nostri pazienti, a partire dalla fase diagnostica fino alla progettazione dell’inserimento degli impianti osteointegrati e alla produzione dei restauri. Per esempio, utilizziamo la scansione ottica che sostituisce i materiali da impronta da molto tempo. Qualunque paziente potrà confermare che il livello di comfort è impareggiabile. Ma non finisce qui, perché la tecnologia digitale ha rivoluzionato completamente il flusso di lavoro dando possibilità prima impensabili in un ambiente analogico: confrontare il prima e il dopo in modo preciso e misurabile (pensiamo ad esempio ad un paziente in crescita o che digrigna), conservare le impronte virtualmente all’infinito (da utilizzare come riferimento, per esempio prima di un eventuale incidente o malattia), pur velocizzando il tempo alla poltrona e mantenendo ottimi livelli di precisione. Un’altra rivoluzione consiste per esempio nella possibilità di progettare in ambiente virtuale una protesi su impianti sfruttando i dati della tac cone beam o CBCT con le impronte ottiche e poi attraverso delle apposite dime posizionare in modo preciso gli impianti su cui fare calzare subito dopo l’intervento un provvisorio. In questo caso sfruttando una procedura definita chirurgia guidata con provvisorio a carico immediato. Il risultato? Il paziente esce dallo studio con gli impianti posizionati e un sorriso nuovo in giornata".


Davvero notevole. Dottore, nel suo studio di Milano ha introdotto diverse soluzioni digitali all’avanguardia: quali ritiene abbiano apportato i maggiori benefici, sia in termini clinici che in relazione al benessere e al comfort dei pazienti?


"Da quanto ci dicono i pazienti la “customer experience” è molto migliorata dopo l’introduzione delle impronte ottiche. E come dicevo sicuramente il flusso di lavoro è stato reso notevolmente più efficace e preciso. Ma non dimentichiamo la radiologia digitale, che espone i pazienti a dosi enormemente più basse rispetto al passato e riduce i tempi dello sviluppo delle radiografie sia endorali che panoramiche, fino a quasi azzerarli. E poi la tac cone - beam, in grado di dare informazioni tridimensionali con un livello di precisione senza precedenti".


L’apprensione, ed anche il timore, nei confronti delle cure dentistiche è ancora molto diffusa. In che misura le nuove tecnologie possono contribuire a rendere l’esperienza del paziente più rassicurante e meno stressante?


"Certamente la riduzione dei passaggi da effettuare e la riduzione della durata degli interventi hanno reso tutto più semplice per i pazienti. In molti casi evitare di introdurre porta impronte fisici in bocca rende di per sé l’esperienza più gradevole. Utilizzando la stessa tecnologia digitale siamo in grado di produrre alcuni tipi di restauri direttamente in studio se le condizioni lo permettono. La chirurgia guidata permette di trattare in una unica seduta la dentatura compromessa e passare ad una protesi su impianti con carico immediato".


Si parla sempre più spesso di diagnosi accurate e terapie su misura. Possiamo dire che la digitalizzazione abbia reso l’odontoiatria non solo più precisa, ma anche più "umana", grazie a percorsi terapeutici realmente personalizzati?


"Non si può trattare quello che non si vede è un vecchio adagio che ci hanno insegnato durante il percorso degli studi oramai più di trenta anni fa. Indagini che in modo semplice ci permettono di visualizzare tutti i dettagli della anatomia per la tranquillità nostra e dei nostri pazienti. In protesi possiamo condividere con i pazienti ogni dettaglio del trattamento proposto, valutando insieme ogni aspetto dei restauri con un feedback costante. Se non è personalizzazione questa…".


Sono d’accordo. Dottore, guardando al domani, quali tra le tecnologie emergenti – come l’intelligenza artificiale, la stampa 3D o la realtà aumentata – ritiene avranno il potenziale di trasformare in profondità la professione odontoiatrica?


"La realizzazione di un restauro avviene in due fasi: CAD la progettazione computer assistita seguita da CAM la manifattura computer assistita. Per lavori poco complessi già oggi l’intelligenza artificiale può progettare un piccolo restauro quasi completamente in autonomia, la fase di manifattura richiede comunque ad oggi l’intervento umano in parte ma si svolge già oggi in gran parte in modo automatico. Le macchine che realizzano i manufatti stessi diventano sempre più performanti e miniaturizzate per cui non è lontano il giorno in cui molti tipi di restauri potranno essere fatti direttamente in studio. Saranno a breve anche disponibili caschetti che lavorano in realtà aumentata e che proiettano gli strati del sito implantare fornendo informazioni derivate da tac e progetto digitale. Credo che nei prossimi anni ne vedremo delle belle".

 

E noi di Eccellenza Medica saremo al suo fianco guidando i pazienti verso scelte consapevoli. A tal proposito,  per un paziente che desideri affidarsi ad uno studio realmente al passo con i tempi, quali elementi dovrebbe osservare? Esistono, secondo lei, segnali chiari che indicano un ambiente professionale moderno e tecnologicamente evoluto?


"Oggi la radiologia digitale, le impronte ottiche e possibilmente la presenza di un ortopantomografo digitale stanno rapidamente diventando uno standard irrinunciabile per gestire il quotidiano. Con lo sviluppo di tecnologie e materiali aumenterà la diffusione di stampanti e fresatori per la produzione “in – house” di alcuni manufatti, anche se per il massimo di estetica e precisione sarà comunque inevitabile continuare ad affidarsi a laboratori odontotecnici di qualità".

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