Gli impianti dentali rappresentano una soluzione efficace e duratura per la sostituzione dei denti mancanti. Si tratta di piccoli perni che vengono inseriti nell’osso mascellare o mandibolare per sostituire la radice di un dente naturale. Una volta completata l’osteointegrazione – il processo biologico attraverso cui l’impianto si lega stabilmente all’osso – viene applicata una protesi dentale, tramite un connettore chiamato moncone o abutment. Esistono diverse tipologie di impianti dentali, ognuna delle quali è pensata per rispondere a specifiche esigenze cliniche. Le principali classificazioni si basano su:
- Numero di denti da sostituire (impianti singoli o impianti multipli);
- Tecnica di inserimento (impianti endossei o sottoperiostei);
- Tempi di carico della protesi (carico immediato o differito);
- Struttura e design dell’impianto (impianti monofasici o bifasici);
- Materiali utilizzati (impianti in titanio o in zirconia);
- Dimensioni e posizionamento (in base a lunghezza o diametro si può distinguere tra mini impianti, impianti zigomatici, impianti pterigoidei e impianti transinusali);
- Tecniche riabilitative su più impianti (All-on-4 o All-on-6).
Nei prossimi paragrafi analizzeremo nel dettaglio ciascuna di queste categorie, evidenziando le caratteristiche, i vantaggi e le indicazioni cliniche di ogni tipologia di impianto dentale.

Impianti singoli vs impianti multipli
Si parla di singolo impianto quando deve essere sostituito un solo dente. In circostanze del genere, il dentista procederà a posizionare un solo impianto e, ad osteointegrazione avvenuta, ad inserire la corona definitiva. L'impianto è multiplo quando, al contrario, è necessario sostituire più denti o addirittura intere arcate. In circostanze del genere possono essere prese in considerazione diverse opzioni di trattamento, tra cui:
- Inserimento di più impianti singoli, se lo spazio e la quantità dell'osso lo consentono;
- Inserimento di un ponte implantare, se mancano più denti adiacenti;
- Inserimento di una protesi su impianti, in caso di edentulia totale.
Impianti endossei vs impianti sottoperiostei
Gli impianti endossei, i più utilizzati in odontoiatria, sono costituiti da una vite che viene inserita direttamente nell'osso mascellare o mandibolare, dove funge da radice artificiale. Rappresentano la scelta più conveniente per i pazienti con un'adeguata struttura ossea.
Gli impianti sottoperiostei vengono utilizzati quando il paziente presenta una grave atrofia ossea che impedisce l’inserimento di un impianto endosseo. Questi impianti non vengono avvitati all’interno dell’osso bensì posizionati sopra di esso, sotto il periostio, cioè la membrana che riveste l’osso. Sono consigliati ai pazienti con grave atrofia ossea, per i quali non è possibile eseguire procedure di innesto osseo o rigenerazione ossea.
Impianti a carico immediato vs impianti a carico differito
Gli impianti a carico immediato offrono la possibilità di inserire una protesi fissa provvisoria nella stessa seduta o nelle 24/48 ore successive al posizionamento dell'impianto dentale. Il vantaggio è quello di non dover attendere senza denti il lungo periodo di guarigione.
Si parla, al contrario, di impianti a carico differito quando, al termine dell'intervento di posizionamento dell'impianto, si attende la guarigione e, solo dopo l'avvenuta osteointegrazione cioè dopo 3-6 mesi circa, si procede con l'inserimento della corona definitiva.
Impianti monofasici vs impianti bifasici
In questo caso, la differenza riguarda principalmente la tecnica di inserimento utilizzata dall'implantologo. Si parla di impianto dentale monofasico quando, nel corso dello stesso intervento, viene posizionato l'impianto dentale e inserito il moncone.
Se, invece, viene pianificato un impianto dentale bifasico, durante il primo intervento viene inserito l'impianto dentale mentre, in occasione del secondo intervento, si procede con l'applicazione del moncone e della protesi, sempre dopo l'osteointegrazione.
Impianti in titanio vs impianti in zirconia
Un'altra importante classificazione è quella legata al materiale degli impianti dentali. Le principali opzioni sono il titanio e la zirconia. Fin da quando è nata l'implantologia dentale, il titanio è stato largamente utilizzato soprattutto per ragioni di biocompatibilità e resistenza. Negli ultimi anni, però, si sente parlare sempre più spesso anche degli impianti in zirconia. Si tratta di un'opzione metal-free, spesso scelta principalmente per ragioni estetiche o per evitare possibili reazioni allergiche ai metalli.
Impianti corti o mini impianti vs impianti zigomatici
Uno dei fattori da considerare nell'ambito dell'implantologia dentale è la lunghezza degli impianti. Un impianto dentale standard ha una lunghezza generalmente compresa tra 8 e 15 mm. Gli enormi progressi che il settore implantologico ha vissuto nel corso del tempo ha portato allo sviluppo degli impianti corti o mini impianti. Si tratta di impianti più piccoli di 8 mm e che vengono utilizzati in caso di insufficienza ossea.
Dall'altro lato si sono, invece, diffusi gli impianti zigomatici, cioè impianti molto più lunghi rispetto a quelli standard. Parliamo, in questo caso, di una lunghezza variabile tra 30 e 50 mm e legata sia all'anatomia del paziente che alle sue esigenze. Tali impianti vengono posizionati all'interno dell'osso zigomatico e sono consigliati soprattutto ai pazienti con grave atrofia ossea.
Impianti pterigoidei vs impianti transinusali
L'impianto pterigoideo è un impianto lungo e inclinato, che viene inserito nella regione della tuberosità mascellare e che si ancora all'osso pterigoideo dello sfenoide. Questa tecnica potrebbe essere consigliata ai pazienti con grave riassorbimento osseo del mascellare superiore posteriore. L'impianto transinusale, invece, attraversa il seno mascellare e viene ancorato nella corticale vestibolare e palatale del mascellare. È una tecnica adoperata principalmente in caso di atrofia ossea moderata.
Impianti all on four vs impianti all on six
Ci sono casi in cui è necessario riabilitare un'intera arcata dentaria. Le soluzioni alle quali è possibile ricorrere in questi casi sono principalmente gli impianti all on four e gli impianti all on six. Nel primo caso, si tratta di inserire quattro impianti dentali nell'arcata della mandibola o della mascella, eventualmente anche con la tecnica del carico immediato. Nel secondo caso, la tecnica adoperata è fondamentalmente la stessa, con la differenza che, al posto di quattro impianti dentali, ne vengono posizionati sei.