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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Rigenerazione ossea dentale: quali sono i tempi?


La rigenerazione ossea dentale è un intervento chirurgico che consente di ricostruire il tessuto osseo della mascella o della mandibola, quando ritenuto non sufficiente ai fini dell'inserimento di un impianto dentale. Si tratta di una procedura indicata nei casi di riassorbimento osseo dovuto a perdita di denti, malattia parodontale, traumi o atrofia ossea legata all’età.


Attraverso l’innesto di materiale osseo — che può essere autologo (proveniente dal paziente stesso), eterologo (di origine animale), sintetico o proveniente da un donatore umano (alloinnesto) — il chirurgo stimola la formazione di nuovo osso capace di sostenere in modo stabile il futuro impianto.


I tempi di rigenerazione rappresentano uno degli aspetti di cui è importante essere a conoscenza: la durata del processo può, infatti, richiedere diversi mesi e variare in base al tipo di innesto, alla quantità di osso da ricostruire e alle condizioni generali del paziente.


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Quanto tempo impiega l'osso a rigenerarsi?


La rigenerazione ossea dentale è un processo graduale che si completa in diversi mesi. In genere, la formazione di nuovo osso inizia già nelle prime settimane dopo l’intervento ma, prima di poter sostenere un impianto dentale, il tessuto deve maturare e consolidarsi.


A seconda della tecnica utilizzata (autologa, eterologa o sintetica) e della quantità di osso da rigenerare, i tempi di guarigione si attestano mediamente tra 6 e 9 mesi. Nei casi più semplici, come piccoli innesti, la maturazione può completarsi in circa 4-5 mesi, mentre negli interventi più estesi o complessi si può arrivare fino a 12 mesi.


Durante tutto questo periodo, l’organismo lavora per trasformare il materiale da innesto in osso vitale, capace di integrarsi perfettamente con la struttura mandibolare o mascellare preesistente.


Ecco una tabella che mostra una sintesi dei tempi medi di rigenerazione ossea:


Fase di guarigioneDurata media
Formazione del coagulo e riduzione del gonfiore0-7 giorni
Inizio della neoformazione ossea2-4 settimane
Consolidamento e integrazione del materiale da innesto1-3 mesi
Maturazione completa dell’osso e stabilizzazione6-9 mesi


Quanto tempo devo attendere prima di inserire un impianto dopo la rigenerazione ossea?


L’inserimento dell’impianto dentale può avvenire solo quando la rigenerazione è completata e l’osso è sufficientemente denso e stabile, cioè in media dopo 6-9 mesi dall’intervento ma bisogna considerare diversi fattori che analizzeremo nel dettaglio nei paragrafi successivi.


In alcuni casi specifici, quando la rigenerazione è minima e l’osso residuo è sufficiente, l’impianto può essere inserito contestualmente all’innesto. Si tratta, però, di una decisione che deve essere valutata con grande cautela per evitare il rischio di mancata osteointegrazione.


Perché i tempi di rigenerazione ossea dentale variano da paziente a paziente?


Non tutti i pazienti guariscono con la stessa rapidità. La capacità rigenerativa individuale influisce in modo significativo sui tempi di guarigione. Età, metabolismo osseo, abitudini di vita e condizioni sistemiche (come diabete o osteoporosi) possono accelerare o rallentare la formazione del nuovo tessuto osseo.


Anche il tipo di innesto gioca un ruolo determinante: l’osso autologo, essendo biologicamente compatibile, favorisce una guarigione più rapida; gli innesti eterologhi o sintetici, invece, richiedono più tempo affinché possano essere completamente sostituiti da osso vitale.


Quali fattori possono rallentare la rigenerazione ossea?


I tempi di guarigione dopo una rigenerazione ossea dentale dipendono da numerosi fattori, sia individuali sia legati alla procedura stessa. Le condizioni generali di salute, il tipo di materiale utilizzato, la tecnica chirurgica e la qualità del decorso post-operatorio sono tutti elementi che incidono sulla velocità con cui l’osso si riforma e si consolida.


Per esempio, patologie come diabete, malattie autoimmuni o disturbi circolatori potrebbero rallentare la produzione di nuove cellule ossee. Anche cattive abitudini come il fumo e l’abuso di alcol potrebbero essere dannose, in quanto potenzialmente in grado di compromettere l’apporto di sangue e dei nutrienti necessari al processo rigenerativo.


Inoltre, il materiale da innesto e la complessità dell’intervento giocano un ruolo determinante: gli innesti autologhi tendono a guarire più rapidamente, quelli sintetici o eterologhi richiedono tempi di integrazione più lunghi.


Adottare un corretto stile di vita e rispettare le indicazioni del dentista potrebbero senz'altro influire positivamente sui tempi di guarigione e sulla qualità del risultato finale.


FattoreCome condiziona i tempi di guarigione
Età e salute generale del pazienteGuarigione più lenta nei soggetti anziani o con patologie croniche
Tipo di innesto osseoPiù rapida in caso di innesto autologo, tempi più lunghi in caso di innesto sintetico o eterologo
Tecnica chirurgica e precisione del chirurgoMinori rischi di fallimento dell'integrazione
Apporto di sangue e nutrientiEssenziali per la neoformazione ossea
Fumo e alcolRiducono l’ossigenazione dei tessuti e rallentano la rigenerazione
Igiene orale e gestione post-operatoriaUna scarsa igiene aumenta il rischio di infezioni


A proposito dell'importanza della tipologia di innesto rispetto ai tempi di guarigione, appare utile citare un importante studio europeo coordinato dal Prof. Kamal Mustafa del Dipartimento di Odontoiatria Clinica dell’Università di Bergen (Norvegia), in collaborazione con la Dr. Cecilie Gjerde e il Prof. Mariano Sanz dell’Università Complutense di Madrid.


Questo grande progetto, finanziato dall’Unione Europea con 6 milioni di euro, ha coinvolto diversi centri di ricerca in sei Paesi, è nato con l'obiettivo di verificare se fosse possibile “far crescere” nuovo osso mascellare utilizzando cellule staminali autologhe, cioè prelevate dal midollo osseo dello stesso paziente, combinate con biomateriali sintetici.


Come ha spiegato il Prof. Mustafa in un’intervista rilasciata a Dental Tribune International in occasione del Congresso Scientifico Annuale dell'Associazione Europea per l'Osseointegrazione, “L’utilizzo di cellule staminali autologhe per la rigenerazione ossea rappresenta un approccio promettente e potenzialmente alternativo al trapianto osseo tradizionale. I nostri studi dimostrano che le cellule del midollo osseo, combinate con biomateriali, sono in grado di stimolare la formazione di nuovo osso mandibolare sufficiente per l’inserimento di impianti dentali, con tempi di guarigione regolari e senza complicazioni”.


Quando si può ricominciare a mangiare normalmente dopo una rigenerazione ossea?


Dopo l’intervento di rigenerazione ossea, è fondamentale seguire una dieta morbida per non compromettere il coagulo e la stabilità del materiale innestato. Nei primi 7-10 giorni si consiglia di assumere solo alimenti morbidi o semiliquidi (come yogurt, purè, minestre tiepide), evitando cibi duri, croccanti o troppo caldi che potrebbero irritare la zona chirurgica.


Dalla seconda settimana, se la guarigione procede bene, è possibile introdurre gradualmente alimenti più consistenti, sempre masticando sul lato opposto rispetto a quello operato. La ripresa di una dieta completamente normale avviene in genere dopo 4-6 settimane ma i tempi possono variare in base alla complessità dell’intervento e alle indicazioni del chirurgo.


Un’alimentazione equilibrata, ricca di proteine, calcio, vitamina D e C favorisce la formazione di nuovo tessuto osseo e accelera il recupero.


Dopo quanto tempo è possibile fare sport o attività fisiche intense dopo una rigenerazione ossea dentale?


Accorciare eccessivamente i tempi di ripresa delle attività fisiche/sportive dopo una rigenerazione ossea dentale può compromettere la guarigione. L’esercizio fisico, infatti, favorisce l'aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, con il rischio di causare sanguinamento e gonfiore e rallentare la rigenerazione.


Nei primi due giorni, è fondamentale osservare riposo assoluto ed evitare qualsiasi tipo di esercizio o movimento brusco. Durante questa fase iniziale è consigliabile mantenere la testa sollevata e bere acqua in abbondanza.


Tra il terzo e il quinto giorno, se non si avvertono dolore o gonfiore, si possono introdurre brevi camminate in casa, ma senza piegarsi in avanti o compiere sforzi che causino un aumento della pressione nella zona del viso.


Dopo una settimana circa, quando il disagio è diminuito, è possibile riprendere attività leggere come passeggiate all’aperto o yoga. Di contro, in questa fase è importante non svolgere sport intensi e attività ad alto impatto, né sollevare pesi o correre.


Solo dopo due settimane, e sempre previa autorizzazione del dentista o del chirurgo orale, è possibile tornare gradualmente a una routine di allenamento moderata (nuoto, ciclismo o esercizi a basso impatto). Per le attività più impegnative conviene attendere circa 6-8 settimane.


Per approfondire altri aspetti legati a questo argomento, puoi leggere anche:



esempio di rigenerazione ossea dentale


Domande frequenti sui tempi di una rigenerazione ossea dentale


Quali sono i sintomi normali nei primi giorni dopo una rigenerazione ossea dentale e quanto tempo durano?


Nei primi giorni dopo l’intervento è normale avvertire gonfiore, lieve dolore e piccoli sanguinamenti, che tendono a ridursi entro 3-5 giorni. Il fastidio può essere controllato con i farmaci prescritti dall'implantologo e con impacchi di ghiaccio. Il completo riassorbimento del gonfiore può richiedere fino a una settimana.


Esistono casi in cui la rigenerazione ossea dentale richiede più di 6-8 mesi per guarire?


Sì. In alcuni pazienti, specialmente se fumatori, con diabete, infezioni pregresse o innesti di grandi dimensioni, la guarigione può richiedere fino a 9-12 mesi.


Cosa succede se inserisco l’impianto prima che l’osso rigenerato sia completamente guarito?


L’inserimento precoce dell’impianto può compromettere l’integrazione ossea, con rischio di instabilità, infezioni e fallimento del trattamento implantare. È fondamentale attendere che l'implantologo confermi, tramite radiografia o TAC, che l’osso sia sufficientemente maturo e stabile per sostenere l’impianto.


Fonti e bibliografia


  • dental-tribune.com;
  • Biosny.com.

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