logo
Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
Prenota una visita o un esame

Quando non si può fare un impianto dentale?


Gli impianti dentali rappresentano una soluzione ampiamente diffusa e utilizzata per la sostituzione dei denti mancanti. Non tutti però sanno che, almeno in teoria, a causa di determinate condizioni di salute, abitudini, problemi del cavo orale o terapie farmacologiche potrebbe essere più complesso inserire un impianto.


Questo non significa che, in casi del genere, si è automaticamente esclusi dall’implantologia. Anzi, nella maggior parte dei casi l’implantologo può proporre percorsi alternativi, tecniche specifiche o trattamenti preparatori che permettono comunque di ottenere un risultato stabile e sicuro.


Quali patologie o condizioni potrebbero sconsigliare il ricorso ad un impianto dentale?


Alcune condizioni di salute potrebbero rendere più rischioso l’inserimento di un impianto dentale, soprattutto perché compromettono la capacità dell’organismo di guarire e di integrare correttamente la vite in titanio nell’osso. Questo non significa che l’impianto sia sempre impossibile, ma che serve una valutazione più attenta e, in alcuni casi, una stabilizzazione della patologia prima di procedere.


Diabete non controllato


Il diabete è una delle principali condizioni che può ostacolare il successo implantare. Livelli glicemici instabili rallentano la guarigione, aumentano il rischio di infezioni e rendono meno prevedibile l’osteointegrazione. Quando invece il diabete è ben gestito, molti pazienti possono comunque sottoporsi all’intervento con buone probabilità di successo, purché seguiti in modo coordinato dal dentista e dal medico curante.


Pazienti oncologici e radioterapia


Le persone che stanno effettuando radioterapia nella zona del capo-collo o che hanno ricevuto trattamenti ad alte dosi in passato possono avere un osso meno vascolarizzato e meno capace di rigenerarsi. Questo riduce la possibilità che l’impianto si integri correttamente. Ogni caso deve essere valutato singolarmente, perché in alcuni pazienti può essere necessario attendere la fine delle terapie o considerare tecniche alternative.


Malattie autoimmuni


Patologie come artrite reumatoide, lupus e altre condizioni autoimmuni possono incidere sulla capacità di guarigione e aumentare il rischio di infezioni post-operatorie. Non solo: alcune terapie utilizzate per controllare l’infiammazione (corticosteroidi, immunosoppressori) potrebbero interferire con la formazione del nuovo osso attorno all’impianto. Anche in questi casi non si parla necessariamente di controindicazione assoluta bensì di un intervento che richiede una valutazione più approfondita e una gestione interdisciplinare.


quando non si può fare un impianto dentale


Quali abitudini potrebbero influenzare il successo di un intervento di implantologia dentale?


Al di là delle condizioni di salute, anche alcune abitudini quotidiane possono compromettere la riuscita di un impianto dentale. Le più rilevanti sono il fumo e il consumo eccessivo di alcol, due fattori che incidono direttamente sulla guarigione e sulla capacità dell’osso di integrarsi con l’impianto.


Fumo


Il fumo è tra i principali nemici del successo implantare. I pazienti fumatori presentano percentuali di fallimento molto più alte rispetto ai non fumatori, perché il tabacco compromette diversi meccanismi fondamentali per la guarigione, in particolare:


  • Minore vascolarizzazione: la nicotina restringe i vasi sanguigni, riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti della bocca e rallentando la cicatrizzazione;
  • Aumento dell'infiammazione: il fumo irrita le mucose e ostacola la risposta immunitaria, rendendo più probabili infezioni e complicazioni;
  • Accumulo di sostanze dannose: il catrame e altri composti presenti nel fumo indeboliscono i tessuti gengivali, rendendoli meno capaci di aderire stabilmente all’impianto.


Un paziente fumatore non è necessariamente escluso dall’implantologia, ma la sospensione del fumo prima e dopo l’intervento può fare una grande differenza.


Consumo eccessivo di alcol


L’abuso di alcol può ostacolare l’osteointegrazione tanto quanto il fumo. L’alcol, soprattutto se consumato regolarmente in grandi quantità, influisce negativamente sulla guarigione e sulla salute dell’osso. In particolare, l'alcol:


  • Rallenta i processi riparativi e aumenta il rischio di irritazione gengivale;
  • Interferisce con la capacità dell’osso di rigenerarsi correttamente attorno alla vite implantare;
  • Indebolisce il sistema immunitario, aumentando il rischio di complicazioni post-operatorie.


Quali problemi di salute orale potrebbero controindicare l'impianto dentale?


Per posizionare un impianto dentale è importante disporre di buone condizioni generali di salute. Se queste mancano, il rischio di complicazioni aumenta e l’implantologia potrebbe non essere immediatamente praticabile. In molti casi, però, si può intervenire per correggere il problema e rendere il paziente idoneo al trattamento.


Scarsa igiene orale


Una buona igiene orale è fondamentale per il successo degli impianti. Se placca e batteri non vengono controllati, possono infettare i tessuti attorno alla vite implantare e provocare infiammazione, fino alla perdita dell’impianto (perimplantite). Per essere candidabili all’implantologia è quindi essenziale:


  • Spazzolare i denti due volte al giorno;
  • Usare il filo interdentale o gli scovolini;
  • Effettuare controlli e sedute di igiene professionale regolari.


Senza queste basi, l’impianto non avrebbe un ambiente stabile e sano in cui integrarsi.


Gengivite e parodontite


La malattia parodontale è una delle principali cause di esclusione temporanea dal trattamento implantare. Quando le gengive sono infiammate o infette, i tessuti di supporto del dente (osso incluso) risultano compromessi. In caso di parodontite avanzata, l’osso può ridursi al punto da non riuscire più a sostenere una vite implantare.


La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, la parodontite può essere trattata con:


  • Detartrasi approfondite e levigatura radicolare;
  • Terapia antibiotica quando necessaria;
  • Interventi parodontali nei casi più complessi.


Solo dopo aver riportato il tessuto parodontale in salute si può programmare un impianto.


Osso mascellare insufficiente


Per stabilizzare un impianto occorre una quantità minima di osso. Quando l’osso è scarso o troppo sottile, l’implantologia classica potrebbe non essere fattibile. Le cause più frequenti sono:


  • Perdita dentale;
  • Parodontite;
  • Fisiologica riduzione dell’osso dovuta all’età.


Anche qui, però, esistono soluzioni:



Quali farmaci potrebbero condizionare il buon esito di un intervento di implantologia dentale?


Durante la visita implantologica preliminare è fondamentale comunicare al dentista tutti i farmaci assunti, anche quelli prescritti da tempo o considerati “di routine”. Alcuni medicinali, infatti, potrebbero interferire con la guarigione ossea o aumentare il rischio di complicanze durante e dopo l’intervento. Questo non significa che l’impianto sia sempre impossibile, ma che occorre una valutazione più attenta e, in alcuni casi, un approccio terapeutico personalizzato.


Corticosteroidi


I corticosteroidi, utilizzati per ridurre l’infiammazione o trattare malattie autoimmuni, possono ostacolare i processi di guarigione e la corretta integrazione dell’impianto nell’osso. L’uso prolungato riduce l’efficienza del sistema immunitario e può compromettere l’apporto di sangue all’area implantare. Studi clinici mostrano un aumento del rischio di fallimento implantare nei pazienti in terapia cronica con steroidi.


Bisfosfonati


Impiegati soprattutto per curare l’osteoporosi, i bisfosfonati modificano il metabolismo osseo. Sebbene rafforzino le ossa, possono predisporre all’osteonecrosi della mandibola, una complicanza rara ma seria che può manifestarsi dopo interventi chirurgici orali o implantari. Chi assume o ha assunto bisfosfonati necessita di una valutazione approfondita: in alcuni casi il rischio è minimo, in altri potrebbe essere preferibile evitare l’impianto o optare per protocolli chirurgici dedicati.


Antidepressivi (SSRI)


I farmaci della famiglia degli SSRI, come fluoxetina o sertralina, possono influenzare il metabolismo osseo e rallentare la guarigione. Alcuni studi hanno riportato un aumento del rischio di insuccesso implantare nei pazienti che assumono questi medicinali. Questo non esclude automaticamente l’implantologia, ma richiede un’attenta pianificazione.


Anticoagulanti e antiaggreganti


Farmaci come warfarin, aspirina o altri anticoagulanti possono aumentare il rischio di sanguinamento durante la chirurgia. Nella maggior parte dei casi non rappresentano una controindicazione assoluta all’impianto, ma devono essere gestiti con protocolli specifici e in collaborazione con il medico curante.


Ostacoli all'implantologiaCondizioni correlate
Patologie sistemiche che sconsigliano l’impiantoDiabete non controllato, malattie autoimmuni, immunodeficienze, radioterapia testa-collo
Abitudini che riducono il successo implantareFumo, bruxismo, scarsa igiene orale
Problemi di salute oraleParodontite, gengivite, infezioni attive, scarsa igiene
Insufficiente quantità/qualità di ossoAtrofia ossea, perdita ossea da parodontite, assenza di spessore o altezza sufficiente
Farmaci che possono compromettere l’osteointegrazioneCorticosteroidi, bisfosfonati, SSRI, anticoagulanti
Condizioni che richiedono trattamenti preliminariEstrazioni, trattamenti parodontali, rigenerazione ossea
Controindicazioni temporaneeGravidanza, età troppo giovane (ossa non completamente sviluppate), infezioni acute
Assenza di buone abitudini di igiene e manutenzioneScarsa compliance, mancata cura degli apparecchi o delle protesi


Quali sono le alternative agli impianti dentali?


In alcuni casi l’impianto dentale non è la soluzione più adatta, sia per condizioni di salute generale sia per problemi locali del cavo orale. Quando ciò accade, il dentista può proporre diverse alternative per ripristinare funzionalità ed estetica senza ricorrere all’implantologia.


AlternativaDescrizione sintetica
Protesi mobile parzialeSostituisce uno o più denti mancanti con una protesi rimovibile.
Protesi totale mobile (dentiera)Rimpiazza un’intera arcata quando mancano tutti i denti.
Ponte dentale su denti naturaliSfrutta i denti adiacenti come pilastri per sostenere una protesi fissa.
Ponte adesivo (Maryland Bridge)Protesi fissa più conservativa che si ancora ai denti vicini tramite alette metalliche o in ceramica.
Protesi su impianti non convenzionaliImpianti zigomatici o sottoperiostei per chi ha poco osso ma non vuole protesi mobili.
Soluzioni ortodonticheIn alcuni casi è possibile chiudere gli spazi tramite movimenti dentali.


alternative agli impianti dentali


Domande frequenti


Chi non può fare l'impianto dentale?


Di solito non può sottoporsi a implantologia chi ha scarsa igiene orale, malattia parodontale attiva, poco osso nella mascella, oppure assume farmaci che alterano la guarigione ossea come corticosteroidi, bisfosfonati o alcuni antidepressivi. Anche patologie sistemiche non controllate e il fumo pesante possono rappresentare un ostacolo. Uno studio retrospettivo e longitudinale ha analizzato la performance clinica a lungo termine di 10.871 impianti dentali posizionati in 4.247 pazienti da un singolo parodontologo nell'arco di quasi 25 anni. Nonostante siano emerse altissime percentuali di riuscita dell'implantologia, sono stati identificati alcuni fattori che aumentano il rischio di fallimento. In particolare è emerso che:


  • I pazienti con più unità implantari avevano un rischio maggiore di fallimento;
  • Il fumo di sigaretta e il diabete mellito sono risultati positivamente correlati al fallimento degli impianti.


Anche gli implantologi accreditati presso il sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it concordano sul potenziale impatto dei sopracitati fattori di rischio nelle procedure implantologiche.


Chi è il paziente ideale per un impianto dentale?


È il paziente in buona salute generale, con gengive sane, adeguata quantità di osso e una buona capacità di guarigione. Deve inoltre mantenere un’eccellente igiene orale ed essere costante nei controlli dal dentista.


Perché non fare un impianto dentale?


Si può scegliere di non fare un impianto per motivi clinici, come rischi elevati di complicanze, guarigione compromessa o insufficiente volume osseo. Altre volte pesano ragioni economiche, preferenze personali o la volontà di optare per alternative come protesi mobili o ponti.


Fonti e bibliografia


  • French, David et al. “Long term clinical performance of 10 871 dental implants with up to 22 years of follow-up: A cohort study in 4247 patients.” Clinical implant dentistry and related research vol. 23,3 (2021): 289-297. doi:10.1111/cid.12994.

CONTATTI

Chiamaci

Servizio disponibile dal Lunedì al Sabato dalle ore 9:00 alle ore 18:00.

Fatti richiamare

Inserisci il tuo numero, ti richiameremo entro 4 ore lavorative:

Scrivici su:

whatsapp-follow

Whatsapp 3311232150

Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9:00 alle ore 18:00.

Compila il Form:

Acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi del regolamento europeo del 27/04/2016, n. 679 e come indicato nel documento normativa sulla privacy e cookies

Seguici su: