La perdita dei denti nell’arcata inferiore può compromettere sia l’estetica del sorriso che la funzionalità della bocca, con inevitabili ripercussioni sulla masticazione, sulla fonazione e persino sull’equilibrio posturale. Fortunatamente, l’implantologia dentale offre diverse ed efficaci soluzioni per la riabilitazione dell’arcata mandibolare.
Rispetto alle protesi mobili tradizionali, soprattutto in un orizzonte temporale medio-lungo, gli impianti dentali garantiscono maggiore stabilità e comfort, migliorando in modo significativo la qualità della vita dei pazienti. In particolare, un intervento di implantologia dentale per l’arcata inferiore richiede un approccio specifico che tenga in debita considerazione la struttura ossea, la distribuzione delle forze masticatorie e le esigenze estetiche individuali.
In questo articolo descriveremo cos’è l’arcata dentale inferiore, quali sono le tecniche implantari più utilizzate per la sua riabilitazione, come si svolge l’intervento e quali vantaggi offre l’implantologia, senza dimenticare un approfondimento sui costi e sui fattori che li influenzano.
Cos'è l'arcata dentale inferiore?
L’arcata dentale inferiore, nota anche come arcata mandibolare, è la struttura ossea che ospita i denti inferiori della bocca. È formata dalla mandibola, l’unico osso mobile del cranio che svolge un ruolo fondamentale nella masticazione, nella fonazione e nel dare equilibrio all’intera cavità orale.
In un adulto con dentizione completa, l’arcata inferiore è composta da 16 denti: 4 incisivi (centrali e laterali), 2 canini, 4 premolari e 6 molari, compresi i terzi molari (denti del giudizio). Ogni elemento ha una funzione specifica: gli incisivi tagliano il cibo, i canini lo strappano, mentre i premolari e i molari lo triturano.
Dal punto di vista anatomico, l’arcata inferiore è più stretta e compatta rispetto all’arcata superiore. La sua posizione fa sì che essa venga particolarmente sollecitata durante la masticazione. Unitamente alla densità dell’osso mandibolare, questo è uno dei principali aspetti da considerare quando si valuta un trattamento di implantologia.
La perdita di uno o più denti nell'arcata inferiore può causare diversi problemi:
- Difficoltà masticatorie;
- Triturazione degli alimenti inefficace;
- Alterazioni dell’estetica del sorriso;
- Modifiche nella postura mandibolare;
- Problemi alla colonna vertebrale o all’articolazione temporo-mandibolare (ATM).
Rispetto all’arcata superiore, la mandibola presenta spesso una maggiore densità ossea, il che può facilitare l’inserimento degli impianti. In alcuni casi, però, soprattutto per quei pazienti che hanno perso i denti già da un po' di tempo, anche l’osso mandibolare può andare incontro a riassorbimento, rendendo necessario l'impiego di tecniche specifiche o di impianti particolari ai fini di una riabilitazione efficace e duratura.
Principali tecniche implantari per l'arcata inferiore
La riabilitazione dell’arcata dentale inferiore attraverso l'implantologia dentale può avvalersi di diverse tecniche, scelte in base alla quantità e qualità dell’osso disponibile, al numero di denti mancanti e alle esigenze del paziente. Le soluzioni maggiormente diffuse sono:
- All-on-four;
- All-on-six;
- Impianti corti;
- Impianti monoblocco;
- Impianti conici e a superficie rugosa.
Le tecniche all-on-four e all-on-six consistono nel posizionare rispettivamente quattro o sei impianti dentali in punti strategici dell’arcata, allo scopo di sostenere una protesi fissa completa. Sono soluzioni indicate nei casi di edentulia totale, anche in presenza di una moderata atrofia ossea, rendendo non necessario il ricorso ad interventi di rigenerazione complessi.
Quando l’osso mandibolare ha una ridotta altezza verticale (condizione abbastanza comune in seguito a riassorbimento osseo) gli impianti corti rappresentano una valida alternativa agli innesti. Questi impianti, pur avendo una lunghezza inferiore rispetto a quelli tradizionali, garantiscono comunque un’ottima stabilità e durata nel tempo.
Gli impianti monoblocco, ovvero composti da un’unica struttura tra vite implantare e moncone protesico, offrono vantaggi in termini di semplicità chirurgica e riduzione del rischio di micromovimenti o infiltrazioni batteriche. Di contro, richiedono un posizionamento molto preciso e possono essere meno flessibili rispetto agli impianti tradizionali a due componenti.
La forma e la superficie dell’impianto sono in grado di influenzare l’efficacia dell’osteointegrazione, cioè l’unione tra impianto e osso. Gli impianti conici, che imitano la forma naturale della radice dentale, garantiscono una maggiore stabilità, ideale per l’arcata inferiore. Le superfici rugose, infine, migliorano ulteriormente l’adesione dell’osso all’impianto, riducendo i tempi di guarigione.
Carico immediato o carico differito?
Un aspetto fondamentale della riabilitazione implantare riguarda le tempistiche. In alcuni casi, se le condizioni cliniche lo permettono, al paziente potrebbe essere data la possibilità di scegliere tra due procedure:
- Carico immediato;
- Carico differito.
Il carico immediato consente di applicare la protesi entro 24-72 ore dall’intervento. È una soluzione comoda nella misura in cui evita al paziente qualsiasi disagio legato all'assenza dei denti, soprattutto dal punto di vista estetico. Il carico differito, invece, prevede che la protesi definitiva venga applicata solo a guarigione avvenuta (4-6 mesi circa dopo l'intervento). Tale soluzione è consigliata soprattutto in presenza di condizioni ossee critiche.
Come si svolge l'intervento?
L’intervento di implantologia per l’arcata inferiore (mandibolare) si articola in diverse fasi. Prima della procedura chirurgica, il paziente viene sottoposto a una valutazione clinica e radiologica approfondita (spesso con TAC Cone Beam 3D), per verificare la quantità e qualità dell’osso e pianificare con precisione il posizionamento degli impianti, per il quale alcuni centri potrebbero avvalersi della tecnica computer guidata. Vengono valutate le condizioni generali di salute del paziente e, se necessario, si procede con eventuali terapie preparatorie (rimozione denti o sedute di igiene orale, ad esempio).
L’intervento vero e proprio viene effettuato in anestesia locale e dura, in media, da 1 a 2 ore. Dopo l’anestesia, il chirurgo esegue un’incisione nella gengiva per accedere all’osso mandibolare. Vengono quindi creati i siti implantari e inserite le viti in titanio (gli impianti), secondo la tecnica scelta. In alcuni casi è possibile posizionare una protesi provvisoria a carico immediato, altrimenti si attende la guarigione e poi si inserisce la protesi definitiva.
Dopo l'intervento comincia la fase di guarigione. Nei primi giorni bisognerà prestare attenzione soprattutto all'alimentazione e all'igiene orale, così da scongiurare rischi di infezione e fallimento dell'impianto dentale. È importante che le condizioni dell'impianto vengano monitorate durante l'intero percorso di guarigione, attraverso regolari visite di controllo. Il decorso post-operatorio è, comunque, generalmente ben tollerato: il paziente potrebbe avvertire leggeri dolori o gonfiori, gestibili attraverso i farmaci prescritti dal dentista.
Quali sono i vantaggi?
Ecco quali sono i principali benefici che è possibile ottenere da un intervento di implantologia dentale per l'arcata inferiore:
- Alta stabilità;
- Maggiore confort rispetto alle protesi mobili;
- Preservazione dell'osso mandibolare;
- Maggiore durata nel tempo;
- Ottimi risultati estetici (sorriso armonioso e naturale).
Impianti dentali arcata inferiore: i costi
Il costo di un intervento di implantologia dentale per l’arcata inferiore può variare sensibilmente in base al numero di impianti necessari, alla tecnica utilizzata e alla complessità del caso clinico. In linea generale, il prezzo per un singolo impianto dentale oscilla tra 1.000 e 3.000 euro, come già descritto nel nostro articolo dedicato ai costi dell'implantologia.
In caso di riabilitazione dell'intera arcata inferiore, le opzioni disponibili sono diverse, con costi ovviamente differenti. Il prezzo di un impianto all-on-four oscilla tra 6.000 e i 12.000 euro, a seconda dei materiali utilizzati e di eventuali procedure accessorie. In caso di impianti all-on-six, a fronte di una maggiore stabilità, c'è da fare i conti con costi leggermente superiori (tra i 7.000 e i 15.000 euro).
In alternativa alle soluzioni “full arch”, è possibile optare per più impianti singoli (uno per ogni dente mancante). In questo caso, il costo dipende dal numero di elementi da sostituire: ad esempio, la riabilitazione completa con 6-8 impianti singoli potrebbe facilmente arrivare a superare i 15.000-20.000 euro.
I prezzi riportati sono, comunque, indicativi e possono variare in base alla zona geografica, alla reputazione dello studio dentistico e alle tecnologie utilizzate. È sempre consigliabile richiedere una visita specialistica e un preventivo personalizzato, così da valutare con precisione tempi, costi e soluzioni più adatte al proprio caso.